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Tempo di lettura: 15-20 minuti

“La memoria è l’intelligenza degli idioti.” — Albert Einstein

Essere intelligente è importante.

Ma essere “razionale” è l’opposto di essere intelligente!

La scuola ti ha insegnato che essere intelligente significa studiare, ripetere quello che hai studiato, e prendere un bel voto.
La società ti ripete che la scienza ha tutte le risposte, devi solo impararle.
E tutto ti vuol convincere che, se ti attieni a quello che sta scritto sui libri, sei “razionale” e stai pensando bene.

La realtà però, è che molte persone con ottimi risultati nel test del QI rientrano solitamente nelle fasi “convenzionali” dello sviluppo psicologico, cioè quelle in cui si pensa e si agisce seguendo le regole e le aspettative della società.

Sebbene quindi siano i migliori nell’intelligenza accademica, non si rendono conto di trovarsi comunque nell’80% “inferiore” della vera intelligenza!

Questo è dimostrato da diversi studi che mostrano anche come molte persone “intelligenti” siano sulla soglia della povertà, insoddisfatte, non in salute e arrabbiate col mondo.

Hanno la capacità di risolvere problemi accademici molto complessi, ma nella vita reale spesso vivono miseramente!

Sapere di non sapere è il principio della vera sapienza.” – Socrate

Eppure, molte persone non si rendono conto di non sapere.

Del resto però, che colpa ne hanno?

  • Hanno studiato e si sono impegnate a scuola;
  • Hanno dato il loro meglio per cercare e trovare un buon lavoro;
  • Hanno applicato la loro “razionalità” e fatto del loro meglio per vivere bene;

Ma nonostante abbiano seguito diligentemente “ciò che andrebbe fatto”, spesso non glie ne va dritta una.. com’è possibile???

Ciò di cui non si rendono conto, è che si stanno limitando a ripetere risposte preconfezionate come politici in conferenza stampa: qualunque sia la domanda, la risposta è sempre la stessa – quella che gli è stata insegnata.

Anch’io ci sono cascato, per anni!

Quando mi sono trovato a studiare i campi elettromagnetici però, mi sono trovato davanti ad un bivio:

  • gli esperti che dicevano che non fanno male e va tutto bene;
  • e quelli invece estremamente preoccupati per i livelli di emissioni attuali della nostra tecnologia, e la loro pericolosità per la nostra salute.

La risposta “razionale” (quella comunemente accettata dalla scienza – quella che troviamo sui libri di scuola), era la prima, ma per la prima volta mi sono reso conto di una questione palese:

  • gli studi che dicevano “non fanno male” erano in gran parte finanziati da aziende che vendono queste tecnologie!
  • gli studi che invece raccomandavano precauzione, erano quasi unicamente fatti da ricercatori indipendenti.

Non pretendo di avere la verità in tasca. Ma applicando un minimo di ragionamento ho visto la differenza di interessi. Eppure quando ho consigliato a un conoscente di spostare il Wi-Fi fuori dalla camera da letto, la sua risposta è stata: “Se facesse male, ce lo avrebbero detto”.

Questa non è razionalità. È superstizione travestita da logica.

È la trappola in cui ero cascato anch’io come molti altri…

…Il vero problema è che, come vedremo a breve, dietro questa maschera c’è paura!

Ora, se vuoi sfuggire definitivamente a questo imbroglio, e arrivare a livelli di intuizione geniale simili a quelli di Einstein, con una comprensione come quella di Socrate, datti fino alla fine di questo articolo per comprendere il sistema che hanno utilizzato.

Poi dedica almeno 1 ora al giorno alla tua crescita personale.

1 ora al giorno di studio attento e soprattutto riflessione.

Un’ora al giorno non è nulla se pensi che questa singola abilità, di riuscire a pensare meglio del 99% delle persone, è la chiave delle più grandi conquiste nella vita.

L’abilità di essere felice.
L’abilità di stare bene.
L’abilità di comprendere come funziona la realtà ed ottenere quello che vuoi da essa!

Questo è ciò che impareremo oggi.

Questo è il sistema che ti mostrerò.

“La mente che si apre a una nuova idea non torna mai alla sua dimensione precedente.” — Albert Einstein

Come Smascherare La “Superstizione Razionale”

Oggi dire “sono razionale” è diventato uno status symbol.

È il modus operandi usato dalla maggior parte per screditare qualunque cosa nuova; qualunque cosa innovativa; qualunque cosa diversa.

Del resto è ben più facile dire “tutte cazzate, sono razionale, non ci credo.. fosse vero lo avrebbero detto a scuola o in tv”… che non applicare il pensiero attivo e mettersi a ragionare veramente!

La “(finta) razionalità” è dunque diventata una scusa per non pensare.
Una scusa per non avere colpe.
D’altronde, “se faccio quello che mi hanno detto di fare, come può essere colpa mia se poi va male?”.

Personalmente la chiamo “Superstizione Razionale”, la superstizione più famosa del 21esimo secolo.

E lo so, non è facile fidarsi di sé stessi, specialmente quando “l’autorità” ritiene corretto il contrario. Ma che interessi ha chi ci sta dicendo cosa fare?

Come disse Eraclito: “L’uomo dovrebbe guardare non tanto a ciò che è stato detto, quanto a ciò che è stato pensato dietro a quelle parole.”

Diventare realmente intelligenti quindi, è più importante che mai.

È fondamentale per far sì che le nostre azioni siano realmente nel nostro interesse.

L’intelligenza è questo.

(ovviamente non è un invito ad andare contro la legge, ma a ragionare, e non avere paura di essere “anti-conformisti”)

L’unica vera prova di intelligenza è ottenere ciò che si vuole dalla vita. – Naval Ravikant

E per ottenere ciò che vogliamo, per “Diventare Più Intelligenti Del 99% Delle Persone”, il primo passo e riprenderci la vera razionalità! Il pensiero attivo! Tornare a fidarci di noi (non ciecamente, ma razionalmente).

E il buon Socrate, ci ha insegnato come fare!

Nella disciplina “System Thinking” (pensare in sistemi), nata con il preciso scopo di aiutarci a diventare razionali, uno dei principi più importanti è il famoso “First Principle Thinking”, cioè pensare in Principi Primi.. e il Metodo di Socrate ne è l’esponente chiave.

Questo metodo (geniale) prevede porsi 6 domande, le cui risposte ci diranno chiaramente se il nostro pensiero/idea/opinione è realmente razionale, o se stiamo usando la “superstizione razionale”!

Metodo di Socrate, step-by-step:

  1. Chiarisci il tuo pensiero ed esplicita l’origine della tua idea.
    (Perché lo penso? Che cosa penso esattamente?)
  2. Metti in discussione le assunzioni.
    (Come faccio a sapere che è vero? E se pensassi l’opposto?)
  3. Cerca le prove.
    (Come posso dimostrarlo? Quali sono le fonti? Ho visto prove reali nella mia vita?)
  4. Considera prospettive alternative.
    (Che cosa potrebbero pensare altri? Come faccio a sapere che ho ragione?)
  5. Spiega le conseguenze e le implicazioni.
    (E se mi sbagliassi? Quali sarebbero le conseguenze?)
  6. Metti in discussione la domanda iniziale.
    (Perché ho pensato questo? Avevo ragione? Quali conclusioni posso trarre dal processo di ragionamento?

Applicarlo non ti renderà automaticamente un genio, ma ti renderà più consapevole, proprio come è successo a me!

Consapevole di ciò che so.

E soprattutto consapevole dell’immensità di cose che non so ma pensavamo di sapere.

Se vuoi diventare realmente intelligente, questa è la base!

“Non è ciò che non sappiamo che ci mette nei guai. È ciò che crediamo di sapere con certezza.” — Mark Twain

Impara a Vedere il Mondo Come Un Genio

Una volta smascherata la superstizione, hai due strade: tornare a dormire o iniziare a pensare da te.

E qui è dove la maggior parte cadono nel problema opposto: smettono di fidarsi di qualunque fonte, diventano degli scettici compulsivi, ripudiano “il sistema” e si definiscono come vittime di esso.

Il risultato? Trovano 1-2 giornalisti “anti-sistema” e ascoltano le news solamente di questi!

Dalla padella alla brace.

Passano dal “fare quello che gli veniva detto” al non fare praticamente nulla e definirsi delle vittime delle circostanze.

Vittime che ogni giorno consumano contenuti su quanto sia difficile essere vittime.

Questa non è intelligenza, questo è vittimismo.

Certo, la mano di carte che ti è stata data può sembrarti ingiusta, ma l’unica mossa intelligente è quella di ottenere il meglio da questa mano. Agire in modo intelligente.

Realizzare che ci vuole qualcosa in più del vittimismo per sfuggire veramente alla superstizione razionale.

Realizzare che

Ci vuole qualcosa di più che l’intelligenza per agire in modo intelligente. – Fëdor Dostoevskij

Ed è qui che entra in gioco l’Imparare a Vedere il Mondo Come Un Genio.

Per fare questo, molte persone si limitano ad abbattere la superstizione razionale, e ad adottare “System Thinking” (pensare in sistemi).

Credono che questo sia sufficiente, ma la storia ci dimostra il contrario.

Il secondo pilastro dell’intelligenza infatti, non è pensare in sistemi, bensì è la multidisciplinarità!

I geni della storia non erano bravi in una cosa; erano bravi in tutto:

  • Leonardo da Vinci: pittore, ingegnere, anatomista, architetto, botanico e inventore, con contributi avanzati nelle arti, nelle scienze naturali e nell’ingegneria; rappresenta l’archetipo del genio multidisciplinare.
  • Galileo Galilei: contributi significativi in astronomia, fisica, matematica e filosofia, sfidando le conoscenze consolidate con metodi innovativi.
  • Benjamin Franklin: politico, inventore, scrittore, scienziato e diplomatico, con successi in campi diversi dalla scienza all’educazione.
  • Aristotele: filosofo e scienziato, con scritti significativi in logica, etica, politica, biologia e molte altre discipline.

E non è un caso.

La multidisciplinarità favorisce un approccio critico e sintetico alla conoscenza, grazie alla capacità di combinare metodi diversi per risolvere problemi complessi.

In altre parole: ti apre la mente, ti permette di vedere ciò che gli altri non vedono, ti fa connettere concetti ampiamente separati, e più di tutte, allena il tuo pensiero attivo!

E certo, si può sicuramente discutere sul fatto che alcuni di essi siano nati già con una marcia in più, che questa genialità se la siano portata da altrove, come Mozart:

  • A 5 anni: compose i suoi primi pezzi musicali;
  • A 8 anni: scrisse la sua prima sinfonia;
  • Entro i 15 anni: era già parte di un’orchestra.

Ma per “Diventare Più Intelligenti Del 99% Delle Persone” non è necessario avere un talento innato, basta sviluppare la stessa multidisciplinarità tipica dei geni.

Concettualmente è molto semplice, basta:

  1. Coltivare una curiosità autentica.
    Non limitarti al tuo campo: esplora scienze, arti, filosofia, tecnologia. Ogni disciplina offre strumenti cognitivi diversi.
  2. Apprendere i principi fondamentali.
    In ogni area, cerca di capire i concetti di base, non solo i dettagli tecnici. Questo permette di “parlare la lingua” di più discipline.
  3. Allenare il pensiero per analogia.
    Confronta problemi diversi e cerca somiglianze nascoste: un modello matematico può spiegare anche un fenomeno sociale.
  4. Combinare rigore e creatività.
    Usa metodi analitici per scomporre i problemi, ma non aver paura di pensare in modo immaginativo per trovare nuove connessioni.
  5. Praticare il dialogo interdisciplinare.
    Confrontati con esperti di campi diversi, ascolta il loro modo di ragionare e integra prospettive differenti.
  6. Sviluppare una visione sistemica.
    Allenati a vedere i problemi come parte di un sistema complesso, dove ogni disciplina offre un pezzo del puzzle.
  7. Applicare e sperimentare.
    Non limitarti alla teoria: crea progetti concreti che uniscano approcci diversi (es. un problema scientifico raccontato con l’arte o analizzato con strumenti filosofici).

La parte più complessa in tutto questo però, è avere il tempo per farlo, e saperlo sfruttare al meglio.

A tal proposito, ho scritto un articolo su 7 abitudini che mi hanno cambiato la vita da questo punto di vista.

In articoli futuri magari capiremo come applicarlo alla multidisciplinarità, ma già così è un ottima base di partenza!

Immagino però, che tu conosca persone che bene o male fanno già quanto elencato qui sopra:

  • hanno più interessi in diversi settori
  • si applicano nel ragionare le connessioni fra essi
  • sperimentano molto

ma non sono dei geni.

Questo perché, per quanto “Imparare a Vedere il Mondo Come Un Genio” ti metta una spanna sopra molti, non ti porta ad avere la stessa mente che hanno loro.

Non di porta ad avere la stessa intuizione geniale.

Per fare questo, ci serve un nuovo alleato: la morte.

La Consapevolezza della Morte è La Chiave Della Genialità

L’attenzione è il sentiero che conduce all’immortalità, la disattenzione è il sentiero della morte; gli attenti non muoiono, i disattenti sono già come morti. – Buddha

Se vuoi diventare veramente intelligente, devi necessariamente abbattere la superstizione razionale, è il primo passo fondamentale e lo abbiamo già affrontato.

Farlo veramente però, porterà a galla una verità più oscura.

Il Metodo Socratico (che abbiamo visto prima) è apparentemente molto semplice. Anche un bambino di 12 anni lo può eseguire senza problemi. La vera difficoltà però, è farlo sinceramente….

… non tanto perché sia difficile in sé, ma perché ti mostra una verità che pochi sono disposti ad accettare: La Morte!

Il motivo per cui molta gente non pensa e dunque preferisce seguire direzioni esterne senza applicarsi, affidando alla società le proprie decisioni materiali, e alla religione le decisioni di spirito, è il fatto che prendersene la responsabilità e iniziare a pensarci lì porterebbe davvero davanti a domande che spesso spaventano.

Una persona intelligente e responsabile che decide di prendersi la responsabilità della propria vita penserebbe subito “Io voglio fare del mio meglio per….per… aspetta un attimo… ‘io’….’io?’ …Ma chi sono io? E cosa ci faccio qui sul pianeta Terra?”

Direbbe poi, “Voglio avere una buona vita … Ma cos’è la vita? Qual è lo scopo di tutto?”

Infine però potrebbe pensare “vabbè, calma, non c’è fretta, ho tempo per pensarci”…. “Ma cavolo, l’unica certezza che ho oltre al fatto di essere nato è che prima o poi morirò. E non so quando morirò. Quindi non ho tempo infinito per capirlo; e dove andrò a finire dopo essere morto?”

E proprio da quest’ultima realizzazione, è impossibile sfuggire.

Puoi dimenticarti di indagare sul senso della vita, e sfuggire da questa domanda per tutta la tua esistenza.

Puoi farti prendere dalla vita quotidiana a tal punto di smettere di domandarti “ma chi sono io”?

Ma dalla morte, non puoi sfuggire.

E visto che, né la società né la scuola ci hanno mai dato un’idea positiva della morte, definendola come un blackout totale e una sciagura, molti preferiscono non pensare affatto. Perché pensare e diventare realmente razionali, li porterebbe inevitabilmente a dover affrontare questo dilemma.

Alcuni lo fanno consapevolmente, e molti inconsciamente… ma stanno tutti sfuggendo da questa verità.

E se ti dicessi che smettere di sfuggire da questa realizzazione è la chiave della genialità?

La consapevolezza vera, di poter morire da un momento all’altro, libera la mente annebbiata che ha la maggior parte delle persone:

  • i problemi quotidiani;
  • l’invidia per chi ha una vita materiale “migliore” della nostra;
  • odio, rabbia o paura di fare qualcosa…

… Svanirebbero tutti in un istante se fossi consapevole del fatto che potresti morire domani.

Anch’io l’ho vissuto sulla mia pelle, molte volte. La scorsa settimana per esempio, la mia moto si è fermata all’improvviso. Due ore sotto il sole ad aspettare il carroattrezzi e un successivo conto a tre zeri. Un tempo avrei ceduto a rabbia e sconforto. Stavolta invece ho riso dopo due minuti. Ho passato una splendida giornata (anche grazie ad amici fantastici) e ora lo sto raccontando col sorriso. Perché?

Perché so che potrei morire domani, una moto rotta è l’ultimo dei problemi.

Applicando la tua intelligenza e razionalità vera (che abbiamo imparato a sviluppare nei punti precedenti), ti renderai conto che indulgere nel sentimento di “povero me” sarebbe stupido. Sia riferito ai problemi della vita, sia riferito all’idea di poter morire.

Sprecheresti i tuoi (possibili) ultimi momenti preziosi.

Da persona intelligente quale sei (altrimenti non saresti arrivato/a fin qui) ti renderai conto invece che l’unico attimo che conta è ora!

Perché nessuno ti garantisce che ne avrai un altro oltre a questo.

Questo ti porterà alla vera presenza.

E la presenza, amico mio, è la chiave che apre alla vera facoltà geniale: l’intuizione!

“Sento che queste idee fluttuano nell’aria e scelgono me per posarsi. Le idee vengono a me; non le produco a volontà.” – Joseph Heller

“I poeti non inventano i poemi. Il poema è da qualche parte là fuori, già formato, sospeso nell’aria. Il poeta lo trova e lo porta sulla pagina.” – Paul Éluard

“Il vero genio non inventa: riconosce.” – Platone (riassunto della sua teoria della reminiscenza: conoscere è ricordare ciò che l’anima sapeva già).

I geni ci hanno sempre detto la chiave della loro genialità, ma non li abbiamo mai ascoltati.

La genialità è nell’aria, dobbiamo solo essere presenti, qui e ora, per poterla cogliere!

E la morte, in tutto questo, non è un nemico, ma un alleato invisibile.

Ricordare sempre (intelligentemente) della nostra possibile morte, ci rende:

  • inarrestabili – le preoccupazioni quotidiane svaniscono;
  • coraggiosi, anzi impavidi – non temiamo più nulla, perché qualunque cosa è nulla se paragonato alla nostra morte;
  • presenti e centrati – perché ci rendiamo conto che l’unico attimo garantito è ora.

E questo essere presenti ci da accesso alla nostra mente geniale – la mente intuitiva, che spesso non sentiamo perché presi dalla “mente razionale”.

“La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale un servo fedele. Abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono.” – Albert Einstein

L’intuizione è più potente della logica e della razionalità (che usano i “superstiziosi”), e la possibilità di accedere ad essa è un regalo che ci fa la consapevolezza di morire.

E questo ci apre alla vera multidisciplinarità, quella che non solo indaga su chimica, fisica, biologia, storia ecc… ma che indaga alla scienza dello spirito!

Tra i grandi Geni, alcuni erano anche “illuminati” – persone che dicono di aver sperimentato in prima persona cose come il paradiso, come accedere ad altri mondi, come comprendere il senso della vita.

E tanto quanto i geni della materia (scienziati) hanno scritto libri per diffondere il loro sapere, anche i geni dello spirito (illuminati) hanno fatto lo stesso, con tanto di esperimenti pratici.

Per la scienza “classica”, l’invito che ti ho fatto prima è di non prendere per buono quello che dicono gli altri… anche per la scienza dello spirito, il mio invito è lo stesso.

Non fidarti ciecamente di quello che dicono.

Sperimentalo da te e vedi se e come ti porterà risultati.

E non mollare se la prima cosa che provi non va. Sarebbe come dire “con la mia prima fidanzata non è andata bene, quindi ho chiuso con le donne”.

La scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza è cieca.” – Albert Einstein

Riuscire a unire questi 2 mondi, è la chiave della vera genialità.

Io per primo ho avuto questo approccio da analista scettico di fonte aperta, e ho voluto capire se è vero che esiste un mondo invisibile intorno a noi, come molti dicono.

Se è vero che il nostro corpo ha un’aura, e se esistono altri mondi invisibili che ci stanno intorno.

E dopo molti test e fallimenti, ho imparato veramente a vedere e percepire l’invisibile, ed è stata una sensazione unica che continua a stupirmi ogni giorno!

Se anche a te incuriosisce riuscire a farlo, dai un’occhiata a Maestria dell’Invisibile, un progetto che ho fatto per apposta per condividere come fare.

Anche questo mi avrebbe fatto paura una volta: “promuovere” un mio progetto – la società ci insegna che promuovere è sbagliato.

Ma lo è veramente?

Se tu avessi trovato la cura contro il cancro, ti sembrerebbe sbagliato far sapere al mondo che esiste? (promuoverla)

Immagino di no!

Non è promuovere che è sbagliato, è il cosa promuovi che può esserlo.

Personalmente ho scoperto possibili cose che credevo impossibili. E renderle note anche agli altri, promuovere “la cura per chi non riesce a vedere l’invisibile”, beh mi sembra tutto fuorché sbagliato!

E so che può sembrarti assurdo riuscire a farlo, ma per questo ho messo a punto un sistema step by step, e sono talmente certo che funzioni che ho messo anche una garanzia soddisfatto o rimborsato, e un prezzo ridicolmente basso per renderlo disponibile a tutti – non è un corso da 5000€ fatto per fregare.. ma un percorso fatto per aiutare, e se ti interessa vedere l’invisibile, dacci un’occhiata.

Ma anche se non ti interessa vedere l’invisibile, ora hai le chiavi per scoprire quello che vuoi, e con 1-2 anni di pratica e pazienza, vedrai come cambierà la tua vita… o per lo meno, questo è il mio intento, aiutarti a migliorala condividendoti ciò che ha reso migliore la mia.

Non scrivo queste cose dall’alto di una cattedra. Anch’io per anni ho creduto di essere “razionale” mentre ripetevo solo ciò che mi era stato insegnato.

Oggi la differenza è che quando mi si rompe la moto, rido.

Perché so che i problemi veri non sono quelli che “la società” mi ha insegnato a temere, ma quelli che nascono quando mi dimentico della morte.

Grazie per avermi seguito fino a qui.

Spero che queste realizzazioni possano portarti un miglioramento tangibile e profondo come hanno fatto per me.

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Un abbraccio e alla prossima,

Samuel

La morte è la nostra costante compagna. Sta sempre alla nostra sinistra, non più lontana della lunghezza di un braccio, ed è l’unico consigliere saggio del guerriero. Ogniqualvolta sente che tutto va male, e che sta per essere annientato, il guerriero può rivolgersi alla morte e chiederle se è davvero così. La morte gli risponderà che si sbaglia, e che al di fuori del suo tocco nulla ha importanza, Gli dirà: «Non ti ho ancora toccato». – Don Juan

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