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Trovare il tempo per fare tutto non è facile.
I ritmi frenetici del 21° secolo rendono difficile mantenere un equilibrio: spesso passioni, crescita personale e attività fisica vengono messi da parte per lasciare spazio a lavoro ed impegni.
Spesso dunque il tempo finisce per essere una di quelle “questioni invisibili” che ci sfuggono!
Una di quelle questioni che ci controllano più di quanto noi non riusciamo a controllare loro.
Ma non deve essere per forza così – esiste una soluzione!
Ho passato gli ultimi 7 anni a sperimentare quasi tutti i consigli su produttività e gestione del tempo che esistono per risolvere questo problema!
E ci sono 7 piccole abitudini quotidiane – alcune supportate da evidenze, altre inventate da me – che ora utilizzo per sfruttare al meglio il mio tempo ed equilibrare tutto in quest’epoca frenetica!

Per darti un’idea, grazie a queste oggi riesco a:
- creare e pubblicare un video YouTube ogni 1–2 settimane,
- scrivere una newsletter e un articolo ogni settimana,
- sviluppare un nuovo corso ogni mese per il mio gruppo privato: Maestria dell’Invisibile
- continuare a studiare, crescere, imparare e soprattutto Lavorare con l’antenna Lecher,
Senza sacrificare sonno, allenamento fisico, e relazioni.
Tutto questo sembrava impossibile anche a me, finché non ho scoperto e integrato queste abitudini.
E se anche tu senti che il tempo ti sfugge o che non riesci a dedicarti ai tuoi interessi e alla tua crescita personale, allora questo articolo fa al caso tuo.
1. Unire le Abitudini: La Combinazione Intelligente che Ti Regala Tempo
La prima abitudine è unire le abitudini, e se senti di non avere tempo per la tua crescita personale, per imparare nuove competenze o semplicemente per riposarti, questa pratica ti cambierà la vita.
Non stiamo parlando del classico multitasking, quello che ti porta a fare tante cose contemporaneamente senza farne bene nemmeno una.
Qui l’approccio è diverso: si tratta di combinare in modo intelligente più abitudini, in particolare unendo un’abitudine attiva con una passiva.
- Le abitudini passive sono quelle che svolgiamo in modo quasi automatico e prevalentemente fisico, come camminare, pulire, allenarsi o cucinare.

- Le abitudini attive invece, richiedono uno sforzo cognitivo, come scrivere, ascoltare, meditare, parlare o condurre una conversazione.

Combinare due attività attive o due passive è spesso inefficace e faticoso (motivo per cui il multitasking viene definito non funziona).
Il vero potere intelligente sta nell’ unire un’attività attiva con una passiva.
Ti faccio alcuni esempi dalla mia esperienza:
- Ascoltare audiolibri o podcast mentre guido o mi alleno. Questo mi permette di imparare e crescere anche durante attività che altrimenti sarebbero “tempi morti” (soprattutto guidare).
- Quando andavo all’università, sistemavo gli appunti durante i tragitti in treno. Sfruttavo il tempo passivo di stare seduto per un’attività attiva.
- Combinare la meditazione con una camminata. Alcune meditazioni si prestano perfettamente al movimento.
Questa semplice ma potente abitudine mi permette di risparmiare almeno 10 ore ogni settimana, in quanto non è più necessario fare queste attività individualmente, bensì le posso combinare!
2. La Regola "Cavolo Sì, Oppure No!" (Hell Yeah! Or No!) – Smetti di Sprecare il Tuo Tempo
La seconda abitudine è la massima “Hell Yeah! Or No!”, un concetto a mio avviso illuminate, che ho preso da un libro.

(Clicca QUI se vuoi dare un occhiata al libro)
L’obiettivo della produttività non è solo fare le cose velocemente, ma liberare tempo per ciò che ci interessa veramente, o anche solo per riposare.
Di conseguenza, perché sprecare tempo in cose che non ci piacciono?
Per anni, ho accettato inviti o impegni per “senso del dovere”, o perché “non mi sembravano poi così male”.
Con il senno di poi, molti di questi momenti si sono rivelati una perdita di tempo, senza vero divertimento.
Questa regola è semplice: se la tua reazione a un invito o a una proposta non è un entusiasta “Cavolo, sì!”, allora la risposta dovrebbe essere “No”.

Anche se non sarebbe “così male”, preferisco allocare il mio tempo in qualcosa che mi entusiasma davvero.
Spesso, rinuncio a inviti per i weekend che non mi ispirano del tutto (anche se “non sarebbero poi così male”), e questo mi permette di approfondire temi come quelli che tratto in contenuti come questo.
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Questa abitudine mi risparmia dalle 4 alle 5 ore ogni settimana salvandomi da impegni “forzati” ed è fondamentale quasi quanto la prossima.
3. L'Indispensabile Lista di Cose da Fare (To-Do List) – Chiarezza e Pace Mentale
Sono sempre stato bravo a ricordare tutto ciò che dovevo fare, ma spesso finivo un compito e mi ritrovavo a chiedermi: “Adesso qual è la prossima cosa più importante?”.
Questo significava dover scorrere mentalmente la lista infinita di impegni, valutare attentamente le priorità e decidere da dove riprendere, perdendo così dai 10 ai 15 minuti ogni volta.
Avere una lista di cose da fare mi ha reso infinitamente più produttivo, e questo è ampiamente validato da studi che dimostrano come il cervello sia fatto per avere idee, non per ricordarle.
Anche se inconsciamente, tenere a mente tutti gli impegni ci sottrae una fetta importante della nostra potenza cognitiva.
Scrivere tutto su una lista e scegliere ogni giorno cosa fare ci dona chiarezza e, soprattutto, pace mentale.
Personalmente, utilizzo un sistema che combina Notion, time blocking, il metodo Eisenhower e altre metodologie.

Tuttavia, anche una semplicissima lista su carta e penna può liberare una parte significativa della tua mente.
Se non usi ancora questi sistemi, ti consiglio di iniziare con la soluzione più semplice possibile (una lista fatta con carta e penna), per poi eventualmente evolverla.
Questa abitudine mi risparmia dai 10 ai 15 minuti, due o tre volte al giorno, ma il beneficio maggiore è la pace mentale e il senso di leggerezza di sapere che è tutto organizzato e segnato.
4. Lavorare per Blocchi Temporali (Time Blocking) – Riscopri il Tempo Reale
L’abitudine numero quattro è quella dei blocchi temporali, che prende spunto direttamente dalla legge di Parkinson: il lavoro si espande fino a occupare tutto il tempo disponibile.

Prima, spesso arrivavo a fine giornata con la sensazione di non aver fatto abbastanza, perché la mia to-do list era infinita.
Con il time blocking, ho cambiato completamente approccio.

(esempio di calendario, non il mio personale)
Non scelgo più le cose da fare “a caso” dalla mia lista, ma pianifico e inserisco ogni attività nel calendario, assegnandole un tempo specifico.
Ad esempio, se devo filmare un video, blocco due ore nel calendario per quella specifica attività.
Questo metodo mi offre una visione realistica di ciò che posso effettivamente far stare in una giornata. Non c’è più l’ansia di una lista infinita con pochi compiti realizzati.
Ora, all’inizio della giornata (o la sera prima), scelgo le priorità, le inserisco nel calendario, e ciò che non ci sta, so che dovrà essere rimandato al giorno successivo.
Lavorare per blocchi temporali non è rigidità, ma è avere la pace mentale di sapere cosa riusciamo a fare in un giorno, e cosa no.
Questa abitudine mi ha risparmiato almeno 30 minuti al giorno che prima passavo a impazzire cercando di incastrare tutto.
Mi ha anche reso più realistico nello stimare il tempo necessario per ogni cosa, riducendo l’ansia di avere mille cose da fare senza riuscire a portarle a termine.
5. Non Tutte le Ore del Giorno Sono Uguali – Ottimizza la Tua Energia Cognitiva
Questa abitudine si lega perfettamente al time blocking: non tutte le ore del giorno sono uguali.
Lavorare su un compito alle 7 del mattino o alle 7 di sera non produce la stessa resa.

In passato, tentavo di affrontare lavori “cognitivamente pesanti” alla fine di una giornata intensa, ritrovandomi lento, frustrato e poco produttivo.
Oggi, ho identificato la mattina come il mio momento di massima produttività e quindi, se ho attività che richiedono uno sforzo cognitivo elevato, le pianifico per quel periodo.
Il concetto chiave è che non solo le ore del giorno variano in termini di efficienza, ma anche ognuno di noi è diverso.
È fondamentale sperimentare e identificare il proprio momento ideale per svolgere determinate attività.
Questa abitudine mi risparmia almeno 30 minuti ogni giorno che prima passavo a fissare lo schermo, stanco e perso nei miei pensieri, senza riuscire a combinare molto.
6. Una Sveglia per Andare a Letto – Il Segreto per un Risveglio Naturale e Pieno di Energia
L’abitudine numero sei è avere una sveglia per andare a letto.

So che la maggior parte delle persone la imposta per la mattina, ma io personalmente la detesto, e non sono il solo.
Studi sul sonno dimostrano l’importanza di un riposo regolare.
Andare a letto circa alla stessa ora ogni sera aiuta il corpo ad adattarsi e a svegliarsi in modo più naturale e tranquillo, senza lo “scatto” della sveglia mattutina.
Odiando la sveglia del mattino, ho messo subito in pratica questi studi in un modo particolare:
ho implementato l’abitudine di mettere una sveglia serale per assicurarmi di andare a letto a un’ora precisa, e questo mi ha letteralmente cambiato la vita.
Dopo pochi giorni dall’inizio di questa pratica, il mio corpo ha iniziato a svegliarsi naturalmente ad un orario molto più regolare del previsto, senza bisogno della sveglia.
Svegliarsi senza sveglia ci fa sentire più riposati, meno stressati e privi di quella sensazione di intontimento mattutino.
Certo, in molti casi è necessario avere la garanzia di svegliarsi entro un certo orario per impegni lavorativi o personali.
La soluzione? Un semplice calcolo:
- se, facendo questo esperimento, noti che il tuo corpo necessita di 8 ore di sonno
- e sai che devi essere sveglio entro le 8 del mattino
- sperimenta andando a letto alle 22.

In questo modo, avrai un margine di 2 ore: il tuo corpo si sveglierà naturalmente prima (alle 6), ma avrai la sveglia delle 8 come “limite di sicurezza” per le notti in cui sei più stanco. Il 90% delle volte, sarai già in piedi da un bel po’, e ti starai godendo le fantastiche ore del mattino.
Come si suol dire: una buona giornata inizia la sera prima.
Anche se non posso quantificare esattamente le ore risparmiate da questa abitudine, mi sento molto più riposato ed energico rispetto ad usare la sveglia il mattino, e questo aumenta notevolmente la mia produttività.
Nota: il vero trucco è mantenere questi orari anche nel weekend, altrimenti ci vorranno 2-3 giorni per tornare ai livelli di prima!
7. La Revisione Settimanale
L’ultima abitudine, ma forse la più impattante per me, è la revisione settimanale.
Con il tempo, ho realizzato che non è tanto la ripetizione delle azioni a farci migliorare, quanto l’analisi di quanto fatto:
- riflettere su cosa abbiamo fatto;
- dove abbiamo fallito;
- e come possiamo apportare miglioramenti per non fallire nuovamente sulle stesse cose;
Questo principio è cruciale per la crescita, non solo nella produttività, ma in ogni aspetto della vita.

Ogni sabato mattina, dedico del tempo a fare una revisione settimanale.
Analizzo i miei obiettivi a breve, medio e lungo termine, verificando i progressi.
Riorganizzo tutto per avere chiarezza sulla mia traiettoria e assicurarmi che le mie azioni siano allineate ai miei obiettivi.
Analizzo anche le abitudini che volevo inserire e che non sono riuscito a seguire, cercando di capirne il motivo per migliorare ogni settimana.
Questa pratica è fortemente ispirata al modus operandi di Kobe Bryant, che non solo si allenava intensamente, ma rivedeva ogni singola partita per analizzare le sue mosse, segnare gli errori e i punti di miglioramento.

Questo approccio dimostra come una pratica costante, unita a una revisione attenta, sia la chiave per migliorare continuamente.
Questa abitudine mi risparmia almeno un’ora ogni settimana, perché mi permette di capire dove ho pianificato male, dove posso ottimizzare il tempo e dove l’ho sprecato, consentendomi di migliorare costantemente.
Abitudine Bonus: Possiedi il Tuo Tempo e Definisci Obiettivi Chiari
Un’ultima considerazione, che non è tanto un’abitudine ma la base di tutto ciò che ti ho raccontato finora, è il fatto di ricordare a me stesso ogni giorno che possiedo completamente il mio tempo.
Tempo fa, pensavo e dicevo spesso “non ho abbastanza tempo”, “è impossibile fare tutto in 24 ore”, soprattutto considerando il lavoro o lo studio.
Poi ho realizzato che milionari, atleti di successo e star del cinema hanno le stesse 24 ore che abbiamo noi.

Certo, la “fortuna” può essere una variabile, ma la discriminante fondamentale è come utilizzano quelle 24 ore.
Questa è stata una verità inizialmente un po’ dura, ma che mi ha reso padrone del mio tempo, spingendomi ad analizzare come lo impiegavo.
Col analisi e osservazione dei miei modi di fare e di come impiegavo le mie 24h, ho capito che c’era molta verità in questo, e mi ha portato a scoprire queste sette abitudini.
Una cosa fondamentale da ricordare è che possiamo fare qualunque cosa, ma non possiamo fare tutto contemporaneamente.
Un atleta si dedica principalmente a uno sport, costruendo la sua vita attorno a quell’obiettivo, assicurandosi che tutto il resto non comprometta la sua priorità principale.
Questo ci porta alla questione cruciale: darsi degli obiettivi chiari, da cui derivano le nostre priorità.
Senza obiettivi chiari, non possiamo avere priorità.
Non possiamo sapere cosa è più importante: SE NON SAPPIAMO ESATTAMENTE DOVE STIAMO ANDANDO, QUALSIASI STRADA VA BENE.
Nel momento in cui definiamo chiaramente i nostri obiettivi invece, idealmente per iscritto, abbiamo una “North Star”, un punto d’arrivo, e possiamo decidere quali sono le priorità per raggiungerlo.

La dura realtà è che se non ho tempo per fare qualcosa, è perché non gli sto dando priorità, e quindi non rientra nei miei obiettivi (o per lo meno, non tra quelli più importanti).
Questa consapevolezza mi fa risparmiare almeno altre 10 ore a settimana, che prima passavo a fare cose magari interessanti, ma non allineate con i miei obiettivi.
Consigli per l'Implementazione
Ti consiglio di non aspettarti di implementare tutte queste sette abitudini da subito.
Anche a me ci è voluto molto tempo.
Il consiglio migliore è sceglierne una sola, quella che ti ha colpito di più, farla tua e renderla una vera abitudine.
Una volta che l’avrai integrata, potrai passare alle successive.
Man mano che le implementerai, ti renderai conto che non stai solo gestendo il tuo tempo, ma lo stai cominciando a padroneggiare.
Se sei interessato a comprendere ancora meglio queste “questioni invisibili”, come il tempo, l’energia o le influenze ambientali che, pur non vedendole, impattano moltissimo sulla nostra vita, ti lascio il link a due progetti:
- La newsletter gratuita, dove approfondisco queste tematiche in modo ancora più dettagliato rispetto a quanto faccio su YouTube. A breve arriveranno novità interessanti, quindi se stai leggendo dal mio sito, facci un pensiero.
Te la consiglio vivamente, è totalmente gratuita: Newsletter
- Un progetto ancora più affascinante, a mio parere, in cui andiamo a scoprire il mondo dell’invisibile: si chiama Maestria dell’Invisibile.
Trovi tutti i dettagli qui: Maestria dell’Invisibile-Unisciti
Un abbraccio e alla prossima,
Samuel