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Tempo di lettura stimato: 5-7 minuti

Hai mai notato come, quando si parla di benessere energetico, la discussione si concentra quasi esclusivamente su fattori esterni come l’elettrosmog o le geopatie? (come i famosi nodi di Hartmann e Curry)

E certo, anche queste influenze contano.

Ma c’è qualcosa di molto più vicino — e spesso più potente.

La TUA energia personale!

E ciò che nessuno ci insegna è che gli eventi — le cose che accadono — non sono solamente dei semplici “fatti”, ma contengono al loro interno delle vere e proprie cariche energetiche!

E le emozioni? Sono la prospettiva (la lente) con cui li osserviamo.

Questa lente non è neutra: crea una vera e propria polarizzazione energetica.

Se non la trasformiamo… si cristallizza. Diventa una zavorra invisibile, Ma reale.

E finché resta lì…

  • Ti appesantisce.
  • Ti confonde.
  • Ti blocca.

E ti complica la vita inutilmente (spesso senza darti la possibilità di rendertene conto)!

In questo articolo vediamo:

  1. In che modo le emozioni sono vera e propria energia!
  2. Come possiamo sfruttare i principi della fisica quantistica e degli illuminati per sciogliere questi blocchi (e stare meglio)!
  3. Ti insegnerò infine un metodo pratico che puoi implementare da oggi per toglierti di dosso queste zavorre!

In che modo le emozioni sono vera e propria energia?

Hai mai notato come il tuo corpo cambia quando provi un’emozione forte come paura o gioia?

Magari senti il cuore che batte più forte, una scarica di energia nel corpo e i nervi che “saltano”.

Altre volte invece, potresti sentirti più tranquillo o calmo, tavolta in modo positivo, e altre in modo negativo.

Questo è un vero e proprio cambio del tuo stato energetico!

In effetti, la parola stessa “emozione” deriva dal latino “emovere”, composto da “e-” (ex, “fuori”) e “movere” (“muovere”), con il significato di “scuotere” o “mettere in movimento”. Queste emozioni sono veri e propri scossoni di energia, o, come le definisce Frederick Dodson (autore del libro Parallel Universes of Self), “energia in movimento”.

Anche la scienza ci insegna che il nostro corpo comunica tramite segnali elettrici e chimici: il nostro cuore, i nostri nervi e il nostro cervello comunicano con segnali di energia, e le emozioni sono in grado di cambiare il flusso, la direzione e la qualità di questa energia.

Cosa ci insegna la fisica quantistica sull’energia

La questione diventa davvero interessante quando questa energia non fluisce correttamente e, come accennato, può trasformarsi in una vera e propria zavorra che ci appesantisce, ci blocca e ci complica la vita, anche se spesso non ce ne rendiamo conto.

Per chiarire questo concetto, possiamo fare un paragone con l’annichilazione delle particelle dalla fisica quantistica, e imparare direttamente dalla scienza!

Questo processo, sebbene possa sembrare molto complesso, se visto in un’ottica semplificata ci offre grande chiarezza su cosa accade alle nostre energie.

Immagina un elettrone (particella con carica negativa) e un positrone (particella uguale e opposta all’elettrone, con carica positiva – l’antimateria dell’elettrone).

Se le facciamo “scontrare” come due palline da tennis, la fisica quantistica ci insegna che queste due particelle SPARISCONO NEL NULLA, o per meglio dire, si trasformano in fotoni, ovvero in energia/luce.

Quindi, da 2 palline materiali che avevamo in mano inizialmente, ci troviamo con nulla di materiale in mano, se non della “luce” (che potremmo non vedere se non fa parte dello spettro del visibile).

Viceversa, da queste onde di luce si può tornare a una dualità: questa “luce”, questi fotoni, possono decidere di dividersi in elettrone e positrone, dando origine alla materia “dal nulla”.

(Pagina wikipedia dedicata se vuoi approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Annichilazione_elettrone-positrone)

Ok, ma cosa c’entra questo con la nostra energia personale? Tutto!

Quando l'Energia Non Fluisce: Le Zavorre Invisibili e Gli Enlightened (illuminati “spiritualmente”)

Questo concetto di luce e dualità spiega in modo fenomenale come funzionano le nostre emozioni e la nostra energia in movimento.

Le persone che vengono definite “illuminate” – non in senso storico/”complottistico”, ma come coloro che hanno raggiunto un “altro grado spirituale” (o più terra-terra, un livello di consapevolezza, comprensione e presenza molto alto) – hanno la capacità di fare la sintesi degli eventi.

Tradotto, ogni medaglia ha 2 facce, e allo stesso modo ogni evento ha 2 cariche energetiche (invisibili ma reali – a breve te le dimostro), una positiva e una negativa.

Questi “illuminate” sono persone che, di ogni veneto, riescono istantaneamente a vederne sia le parti “negative” sia quelle “positive”, fondendole e non polarizzandosi da una parte o dall’altra. Questa sintesi (unione) di positivo e negativo crea la cosiddetta illuminazione (o annichilazione di particelle secondo la fisica quantistica).

Al contrario, noi “comuni mortali” tendiamo a vedere principalmente una sola faccia della medaglia!

Quando ci accade qualcosa, specialmente se ci coinvolge particolarmente, lo classifichiamo come principalmente/fortemente negativo (sventura – quelle cose che speriamo non ci accadano mai più) o principalmente/fortemente positivo (memorie piacevoli – che speriamo accadano ancora e ancora).

Questa dualità è l’opposto dell’illuminazione, e da origine a delle cariche energetiche non indifferenti che ci si attaccano addosso come zavorre (anche se spesso e volentieri non ce ne rediamo conto)!

La Reale Influenza dei Blocchi Inconsci

Nota Importante: andrebbe fatta una dovuta distinzione tra inconscio, subconscio e superconscio.. ma per evitare di complicare il tema parlerò genericamente di “mente inconscia”.  Magari sviscererò meglio l’argomento in un secondo momento!

Il fatto di non essere abituati a fare questa sintesi, ha una realtà pratica molto importante.

Prendiamo l’esempio degli eventi negativi: spesso, un evento che consideriamo una sventura nel momento in cui accade, sembra svanire col tempo, e dopo poche settimane, non ne sentiamo più la carica energetica nel nostro quotidiano.

L’emozione infatti “scema” col tempo, e spesso siamo noi i primi a consigliare ai nostri amici di “darsi del tempo” per superare tali emozioni.

Tuttavia, se anche solo per un istante pensiamo a quell’evento del passato che crediamo di aver superato, ci sentiamo subito come in quella condizione, magari il sangue si congela per la paura (specialmente se era stato un evento molto significativo).

Questo è un chiaro segno del fatto che, la carica energetica, nonostante non la stiamo vivendo più in maniera consapevole, non è affatto scomparsa!

E che influenza può avere sulla nostra vita?

Le parole tecniche rendono poco l’idea, ma ti lascio un esempio che ho sentito da Charlie Morgan, un’imprenditore inglese, che credo possa rendertelo immediato:

Immagina di essere in piscina: hai il busto fuori dall’acqua e il resto del corpo immerso.

Ogni volta che si genera una carica energetica (evento che “classifichiamo come negativo” – sventura, paura, shock, ecc) che ci lascia un emozione negativa per qualche tempo, questa emozione/carica è come una palla da calcio che pian piano, con la nostra mano, spingiamo e teniamo sott’acqua (mente inconscia), e “non la sentiamo più”.

Una singola palla possiamo tenerla giù facilmente, ma nel corso di una giornata, un mese, un anno, una vita, quanti eventi classifichiamo come negativi? Se accumuliamo 10, 20, 50, 1000 di queste “palle” che a fatica (inconscia) teniamo sotto il livello dell’acqua, capisci bene come diventino vere e proprie zavorre (o bombe a pressione) che, anche se non vediamo, guidano la nostra vita e ci appesantiscono nelle decisioni.

Spontaneamente ti chiederai: “dove sono queste cariche energetiche e come influenzano la mia vita se non me ne rendo conto?”.

Sono esattamente dove guidi la macchina!

E no, non sono ubriaco, ora ti spiego cosa intendo:

Bob Proctor, autore Canadese, ha schematizzato la mente in maniera brillantemente semplice in una parte conscia (di cui ci rendiamo conto) e una parte inconscia (tutto il resto).

La maggior parte della nostra vita, c’è chi dice il 90%, chi il 95%, chi il 99%, viene vissuta in modo inconscio.

Un esempio classico è la guida dell’automobile: all’inizio è un atto conscio e iper-concentrato, tanto che finche stiamo imparando a guidare, la minima distrazione ci manda nel pallone, ci fa spegnere la macchina al semaforo, ecc…

… ma con la ripetizione diventa automatico a tal punto che ci capita di fare un tratto di strada completamente immersi nei nostri pensieri, e renderci conto di essere arrivati a casa “non si sa come”; oppure riuscire a guidare e usare il cellulare contemporaneamente!

Cos’è cambiato? Sostanzialmente è diventato un atto inconscio, trasformandosi in un “pilota automatico”.

Avrai notato che ogni cosa nuova richiede più fatica (e per questo le persone tendono a rimanere il più possibile all’interno delle proprie abitudini); questo è perchè le cose nuove non sono cose che possiamo fare con il “pilota automatico”, e quindi richiedono un notevole sforzo!

All’interno di questa parte inconscia, inoltre, ci sono molte cose, tra cui:

  • le nostre abitudini,
  • i nostri paradigmi (filtri con cui vediamo il mondo),
  • e tutte quelle “palle” energetiche che abbiamo spinto sott’acqua!

Proprio come il nostro pilota automatico interiore guida la nostra macchina, queste zavorre inconsce guidano la nostra vita, le nostre scelte e le nostre emozioni, spesso senza che ce ne rendiamo conto.

Questo concetto dell’inconscio è stato studiato ed esplorato da molte figure molto intelligenti quali Carl Jung, De Martini, e permea tutto il filone della psicosomatica.

E proprio a tal proposito, vediamo una delle soluzioni (a mio avviso più semplice ed efficace) per toglierci di dosso queste zavorre!

L'Esercizio Pratico per Sciogliere i Blocchi Energetici

Ispirandomi a John DeMartini, e in particolare a un’interpretazione del suo metodo di Lewis Mocker, ti porto una versione ancora più semplice di un esercizio molto pratico, che puoi implementare da subito e che ti aiuterà a identificare queste “palle”, tirarle su, guardarle e mandarle via.

O, per meglio dire, ti aiuterà a prendere queste “palle” (la parte negativa, gli elettroni) e a trovare i giusti “positroni” per creare energia e fare una sintesi, liberandoti dal doverle tenere schiacciate lì sotto.

Ti porto questa versione semplificata in modo da “non darti scuse” nel metterlo in pratica, perchè è un esercizio che potrebbe cambiarti la vita!

A proposito, sto lavorando alla creazione di una versione completa e ancora più efficace di questo metodo, che renderò disponibile IN QUESTO PROGETTO appena pronta.. se interessato/a, entra in lista d’attesa – senza impegno – e riceverai anche qualche benefit e sorpresa a suo tempo!

Questo esercizio si compone di tre parti principali:

  1. Identifica una tua Paura: Fai un’analisi auto-cosciente e individua le paure più grandi che hai. Ti consiglio di iniziare con una paura che sai che ti rallenta nella vita quotidiana. Ad esempio, evita di partire da una pura futile che non ti da grosse limitazioni (come la paura dei coccodrilli se vivi in un posto in cui non ce ne sono), e parti invece da un qualcosa che ti limita ogni giorno, come può essere la paura del fallimento!
  1. Identifica i Momenti Passati che Hanno Contribuito a Creare Questa Paura: Nella maggior parte dei casi, se abbiamo paura di qualcosa è perché nel passato ci è accaduto un evento molto simile che abbiamo catalogato come un evento negativo. Questo evento ci ha dato un emozione negativa che non vogliamo si ripeta, trasformandosi così in una paura del futuro. Se prendiamo l’esempio della paura del fallimento, potrebbe essere stata causata, per esempio, da un saggio di chitarra andato male da ragazzi, dove ci siamo sentiti in imbarazzo o non all’altezza di fronte ad amici e parenti.
    NOTA: Tieni presente che per una singola paura, ci saranno probabilmente molteplici piccoli eventi che l’hanno contribuita a formare. Elenca tutti questi eventi (personalmente noto che sono almeno una 15ina o più per le nostre paure maggiori, e almeno 2-3 per quelle minori).
  1. Trova gli Aspetti Positivi e le Lezioni da Questi Eventi:Una volta fatto un elenco ben dettagliato degli eventi scatenanti di questa paura, il “gioco” sta nel fatto che di questi eventi hai visto solo la carica negativa. Tuttavia, con gli occhi di una persona “illuminata”, o semplicemente col senno di poi, ogni evento ha anche aspetti positivi che, se scoperti, ti permettono di fare la sintesi e liberarti del peso (sembra assurdo, ma se fatto bene vedrai che sensazioni di leggerezza ti regalerà)! Riprendendo l’esempio del saggio di chitarra andato male: forse quell’anno è stato difficile, ma ti ha spinto a impegnarti moltissimo l’anno successivo, portandoti a fare una performance eccellente. Questo ti ha insegnato la perseveranza, la forza di impegnarti e migliorare. Ti ha insegnato che hai perso una battaglia, ma non la guerra, donandoti una resilienza che ti ha aiutato in altre sfide della vita, magari nel mondo del lavoro (permettendoti di fare carriera o reggere stress che altrimenti non avresti retto).Se ti metti con una mente aperta, noterai che praticamente ogni evento della vita, in un modo o nell’altro, ti ha insegnato sia una lezione negativa che una positiva, e soprattutto ti ha guidato nella direzione giusta per farti diventare la persona che sei ora. È un percorso “divinamente perfetto”, difficile da notare nel momento, ma col senno di poi è più facile rendersene conto.Ricorda, non ti sto chiedendo di essere irrazionale, sicuramente c’è stata una carica negativa in quell’evento, e la ricordi bene.Ora però, come non ti sto dicendo di essere solo ottimista, cerca di non essere un pessimista patologico e pensare “vanno male solo a me”, “poverino.. che brutta cosa mi è capitata”, “Non c’è nulla di positivo”, ecc.. perché sennò invece di liberati di un peso, non farai altro che ancorarlo ancor più!Invece, con spirito critico, guarda l’evento con una prospettiva impersonale (senza emozioni) e dì “ok, c’è stato del negativo e sono certamente a conoscenza della cosa; ma ci sono state anche conseguenze positive da questo fatto? Com’è cambiata la mia vita? In che direzione mi ha portato? Cosa mi ha insegnato questo evento?”, ecc ecc

Quando realizzerai e accetterai veramente questo, riuscirai a fare quella sintesi di cui abbiamo parlato e ti libererai di un peso che ti stava bloccando.

Non solo da un punto di vista teorico, ma proprio a livello di quel pilota automatico inconscio che guida le decisioni della tua vita (e la tua macchina finché sei sopra pensiero).

Prendere decisioni con 100 paure che ti vincolano è molto diverso dal prenderle con uno spirito libero e gioioso.

Inizia a "Vedere" l'Invisibile

Se in questo articolo hai trovato anche solo un briciolo di verità, ti consiglio vivamente di prendere carta e penna e dedicare 5-10 minuti, già da subito, a fare questo esercizio.

Non lasciare che sia l’ennesima bella idea da collezionare, ma rendila un passo concreto per un miglioramento pratico nella tua vita.

Se questa questione dell’invisibile ti sta incuriosendo e desideri approfondire questi aspetti, sia l’energia delle nostre emozioni che le geopatie e tutto ciò che ci circonda, ti lascio il link a un progetto che sto sviluppando per rendere queste informazioni il più facili e accessibili possibile.

Se questi contenuti ti stanno piacendo, sono certo che lo amerai!

Ricorda infine che il contenuto di questo articolo, come degli altri sul mio sito, è puramente informativo e riflette il mio punto di vista personale e le mie ricerche.

I contenuti sono a scopo divulgativo e non intendono sostituire diagnosi, trattamenti o consulenze professionali. L’autore non è un medico né un tecnico certificato.

Ti invito sempre a fare le tue ricerche, fidarti delle tue considerazioni personali e valutare ogni informazione con spirito critico.

➤ Termini legali completi: https://samuelomoregie.com/termini-e-condizioni/

➤ Disclaimer completo: https://samuelomoregie.com/disclaimer/

E ora che entrambi abbiamo delle palle da calcio da trasformare in luce…

Un abbraccio e alla prossima!

Samuel

FONTI

P.S. I contenuti che condivido nascono da esperienze dirette, test sul campo e studio di varie fonti, comprese quelle dei pionieri che hanno tracciato questi sentieri prima di me e che ringrazio di cuore.

In particolare, per chi desidera approfondire alcune delle basi di riferimento che ispirano anche il mio lavoro, e vedere le fonti che cito, segnalo questi personaggi:

  • John DeMartin
  • Lewis Mocker
  • Carl Jung
  • Bob Proctor

(Le fonti non si esauriscono qui, ma rappresentano una parte significativa del mio percorso di studio che mi ha portato a maturare le conoscenze per la realizzazione di questo contenuto).

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