Tempo di lettura stimato: 17-20 min (si, un po’ lungo… ma in alcuni casi, le dimensioni contano – ne vale la pena)!
“La realtà è un’illusione, sebbene molto persistente.” — Albert Einstein
Il concetto che la realtà, così come la percepiamo, non esista in forma oggettiva, è un’idea profonda e affascinante.
Questa premessa però, viene spesso usata per proporre teorie astratte e fumose, ma ha in realtà risvolti pratici nella vita di tutti i giorni, come dimostrato da fenomeni semplici ma sorprendenti.
E in realtà, immagino che in passato tu abbia già avuto occasione di renderti conto quanto non “oggettiva” possa essere la realtà:

Se intorno al 2015 avevi un qualunque tipo di dispositivo elettronico, avrai sicuramene visto questo famoso vestito che ne è un esempio lampante:
- alcune persone lo vedevano bianco e oro,
- molte altre blu e nero,
senza riuscire a mettersi d’accordo!
Come si spiega una tale differenza di percezione tra individui “perfettamente sani”?
Sarebbe comprensibile in casi con “problemi” noti come il daltonismo, scientificamente spiegati da mutazioni genetiche… ma qui?
Un altro esempio “assurdo” proviene da uno studio condotto da Gavin Evans della Birkbeck University su una tribù della Namibia, che non possiede una parola specifica per il colore blu, identificandolo con una sfumatura di verde.

Amen, la aggiungeranno, no?
Dietro questo cavillo linguistico, in realtà, si cela una questione ben più profonda:
L’intera tribù non riesce a distinguere il blu da una specifica tonalità di verde (blu e verde sono identici per loro), mentre è eccezionalmente abile nel distinguere sfumature di verde impercettibili per noi occidentali.
Questo studio evidenzia come la nostra percezione dei colori, e di conseguenza del mondo, sia fortemente influenzata dal linguaggio descrittivo che ci viene trasmesso culturalmente fin dall’infanzia ( = descrizione ed interpretazione degli input sensoriali).
E se fin qua la cosa ti può sembrare relativamente comprensibile e spiegabile, ti assicuro che, nelle prossime righe, un tassello alla volta, la tua visione del mondo si aggiornerà in maniera sorprendente.
Parola di scout!
Ti mostrerò in dettaglio, razionalmente e senza teorie fumose, che il modo in cui ci viene insegnato a vedere la realtà ne influenza enormemente come essa si manifesta ai nostri occhi e alla nostra percezione;
che la nostra percezione della realtà non è mai diretta o oggettiva, bensì è il risultato di un processo complesso che si sviluppa su più livelli, progressivamente filtrando e interpretando gli input originari.
E vanno ben oltre quello che ci hanno insegnato.
Il risultato di tale processo è una visione (limitata – come vedremo a breve) e altamente illusoria “del Tutto”!
Più in dettaglio, in questo articolo, ci occuperemo di far crollare questa illusione in 3 step:
- Capendo se esiste o meno una realtà oggettiva?! E cosa ne percepiamo noi effettivamente!
- Capendo come si forma la nostra realtà?!
- E soprattutto, imparando come possiamo fare al lato PRATICO a far crollare questa illusione!
I Livelli della Percezione: Dal Sensoriale all'Interpretativo
Esiste o meno una realtà oggettiva?! E cosa ne percepiamo noi effettivamente!
Per capire veramente come si forma la nostra realtà (e perché vediamo il vestito di diversi colori), è essenziale scomporre il processo percettivo.
Come promesso, saremo razionali ed eviteremo assurdità..
.. partiamo dunque dalla premessa che esistiamo all’interno di una realtà oggettiva (altrimenti io non starei scrivendo questo articolo e tu non lo staresti leggendo).
PERÓ, Ciò che percepiamo di essa, non è la realtà oggettiva stessa, ma è ben 3 livelli percettivi al di sotto.
Quello che guardiamo è un po’ come la foto distorta, di una copia in bianco e nero di una registrazione della realtà.

E per arrivare alla realtà stessa, la fonte di tutto, ci sono diversi aspetti sui quali dobbiamo intervenire.
Vediamo dunque come intervenire su ognuno di questi, per far sì che “la realtà non esiste” smetta di essere una frase fumosa che molti usano, e diventi invece per te una realtà di cui hai fatto esperienza in prima persona.
Input Sensoriali (Percezione A):
Immagina per un attimo il nostro cervello: è una sorta di “scatola nera” o “mega computer”, super potente ma che non può vedere nulla…

… poverino, è in gabbia nel nostro cranio!
È fortunato però, ha degli ottimi amici che lo tengono aggiornato su tutto! I 5 sensi!
Amici veri, “come quelli di una volta”, che lo tengono aggiornato su tutto, 24/7!
Tuttavia, questi sensi, pur essendo ottimi, sono anche molto limitati.
Ad esempio, l’udito umano percepisce solo una gamma limitata di frequenze, escludendo infrasuoni e ultrasuoni che esistono e sono percepiti da altri animali.

Questi suoni sono presenti tutto introno a noi, ma non li sentiamo.
In un certo senso quindi, siamo sordi a una buona parte dei rumori del mondo!
Similmente, i nostri occhi vedono solo una piccolissima porzione dello spettro elettromagnetico, noto come “spettro del visibile”, che va dal rosso al viola.

Le onde elettromagnetiche che consentono al telefono di comunicare o ad internet di funzionare sono presenti intorno a noi, ma rimangono invisibili ai nostri occhi (nonostante siano “luce” come il resto dei colori che vediamo).
Questa limitazione sensoriale è il primo (ma importante) “scalino” che ci allontana dalla realtà oggettiva.
E proprio per questo, il primo step da compiere per far crollare questa illusione, è proprio quello di imparare a “percepire l’invisibile”, imparando proprio ad andare oltre i 5 sensi, sviluppando un vero e proprio sesto senso con l’aiuto dell’Antenna di Lecher!
Questo sesto senso, è un nuovo canale di percezione che dà al nostro cervello la possibilità di comprendere ancor più la “realtà oggettiva” di partenza.
Immagina per un attimo di essere cieco, e di vedere per la prima volta.
O di essere sordo, e di scoprire per la prima volta la tua canzone preferita grazie al dono dell’udito.
…. Maestria dell’Invisibile nasce proprio per questo: DARTI UN SENSO IN PIÚ, CHE DIA SENSO A TUTTO!
Curioso? Trovi tutto qui:
👉 https://maestriadellinvisibile.com/unisciti
Non ti serve pensarci, sai come sono fatto.. se entri e non ti piace, ti restituisco quello che mi hai dato, e amici come prima!
Ma francamente, sono certo lo amerai!
… Ma torniamo a noi, e al come decifrare questa realtà!
Immagino ora ti siano super chiari i limiti che i nostri input sensoriali ci impongono. Ma è solo la punta dell’iceberg!

Semplificazione del Cervello (Percezione B)
Il cervello, che inizialmente si sentiva solo perché al buio e senza informazioni, ora si trova ad affrontare un problema comune a molti di noi:
avere degli amici che amiamo, ma non stanno zitti un secondo!
Il cervello infatti, è costantemente inondato da una quantità elevatissima di informazioni sensoriali.

Per aiutarci a capirle, dare loro un significato e permetterci di vivere bene nel mondo, il cervello fa una semplificazione drastica di tutto quello che percepiamo.
Questa è la ragione per cui, in un luogo sconosciuto, siamo più allertati e ci stanchiamo più facilmente: il cervello deve elaborare più input, non sapendo cosa aspettarsi, a differenza di un ambiente familiare dove può ignorare gran parte delle informazioni perché “sa cosa c’è”.
Questa semplificazione, questo ignorare i suoi amici 5 sensi ogni volta che può, ci allontana ulteriormente dalla percezione completa della realtà oggettiva…
… lasciandoci vedere sempre lo stesso film, anche quando le cose cambiano.
E la cosa va ben oltre ignorare i dettagli dell’ambiente: la capacità di percepire le energie (come si può imparare a fare con l’antenna Lecher e la radiestesia), secondo molte menti illuminate sembrerebbe essere innata nei bambini.
Purtroppo però, viene poi eliminata dal processo educativo imposto dagli adulti, che gli insegnano a “concentrarsi sulle cose serie”.
Ti sembra impossibile? In realtà lo facciamo anche da adulti!
Alcuni di noi per esempio, che vivono in luoghi molto rumorosi, dopo un po’ si abituano talmente tanto ai rumori di sottofondo (macchine, treni, ecc), che non se ne rendono più conto..
.. e ci tornano in mente solo nel momento in cui un amico dalla campagna ci viene a trovare e si lamenta del rumore.
Ecco, in un certo senso io sono l’amico della campagna, e puntando il dito contro le energie che ti circondando (guidandoti in qualche semplice test con l’antenna Lecher per esempio), ti faccio tornare in mente quel rumore (energie) che da tempo ignoravi!
Ma la storia non finisce qui!
(altrimenti non avremmo spiegato la questione dei colori e del vestito)!
La nostra visione del mondo è ancora più limitata di ciò che il cervello ci mostra dopo la sua semplificazione!
Pensavi di cavartela con un paio di trucchetti e nulla di reale?
Invece no, ci siamo accordati su una missione all’inizio di questo articolo: INSEGNARTI A FAR CROLLARE IL VELO DELL’ILLUSIONE CHE CHIAMIAMO REALTÀ…
… e se resti con me fino alla fine, avrai tutte le armi per farlo veramente! Parola di scout!

Potrei diventare uno scout effettivamente.. scout dell’invisibile!
Scherzi a parte, quello che abbiamo fatto fino ad ora (al di là di qualche battuta stupida), è stato dare alla tua mente razionale tutti gli elementi necessari per far parte del nostro team!
La mente, anche se molto criticata da molti “alternativi”, in realtà ha il suo ruolo.. e se vogliamo arrivare a vedere l’invisibile, ci serve anche il suo “lascia passare”, che è disposta a darci se le dimostriamo che quello che stiamo facendo ha senso!
Perciò diamole un ultimo elemento, prima di passare a farla lavorare con noi a quest’impresa!
Percezione Selettiva e Interpretazione (Percezione C)
Questo è il culmine del processo percettivo.
È la vera chiave per capire la natura illusoria della nostra realtà.
Dalla semplificazione operata dal cervello infatti, ne percepiamo e utilizziamo una parte ancora più ridotta, attraverso la percezione selettiva.
Se sto facendo un buon lavoro con questo articolo, a questo punto sari talmente immerso/a nello schermo, che probabilmente non starai dando quasi nessun peso alla tua visione periferica, al tuo udito e a quanto scomodamente sei posizionato/a in questo momento.
E, anche se non era la tua condizione un attimo fa, probabilmente ti sarà capitato con un film particolarmente interessante o un video particolarmente bello:
“essere talmente presi da non rendersi conto di qualcuno che ci chiama”!
L’esempio di essere immersi in un film e perdere la visione periferica, che richiamiamo solo con uno sforzo consapevole, illustra come, sebbene il nostro cervello ci stia dando l’immagine della nostra visione periferica, noi con il controllo della nostra attenzione, spesso scegliamo di ignorarla.

Si tratta dunque di una
interpretazione,
della percezione selettiva,
della semplificazione,
della realtà percepibile attraverso i fantastici ma limitati 5 sensi…
… che al mercato mio padre comprò!
Ok la smetto di scherzare… forse!
A questo si somma l’interpretazione, che è il fattore più determinante della nostra realtà personale.
La nostra interpretazione dipende dalle nostre esperienze passate, associazioni e visione del mondo.
Come affermato da Heisenberg, padre della meccanica quantistica:
“Ciò che osserviamo non è la natura in sé, ma la natura esposta al nostro metodo di interrogazione”.
(interrogazione, o in altre parole di interpretazione)
E tieniti forte, perché ora arriva il bello.
Fino ad ora abbiamo messo le basi teoriche; ora andiamo a capire come possiamo iniziare a far crollare realmente questo velo illusorio.
Oltre i Cinque Sensi: L'Invisibile che Influenza la Realtà
La comprensione che la nostra percezione è limitata apre la porta all’esistenza di un “mondo di cose” invisibile, non percepibile con i nostri sensi ordinari.
In questo contesto, la radiestesia si presenta come l’arte e la maestria di percepire e misurare ciò che i 5 sensi non riescono a cogliere, e forse anche oltre.
MA se si vuol far crollare veramente questa illusione, la radiestesia, per quanto utile, non è sufficiente!
Ci permetterebbe sicuramente di ampliare la gamma del percepibile, aggiungendo un sesto senso ai già ottimi 5..
.. ma fermarci qui non ci libererebbe della trappola della semplificazione, della percezione selettiva e soprattutto, dell’interpretazione.
Allargherebbe sì il nostro campo del conosciuto, ma rimarremmo comunque all’interno di dei confini ben marcati – quelli della nostra descrizione (”maggiorata”) del mondo!
Per arrivare ad abbattere questi confini, il segreto è proprio sotto i nostri occhi.
Si tratta di fare un vero e proprio “aggiornamento” del nostro modo di vivere quotidiano!
Cosa Determina La NOSTRA Realtà? La Gerarchia dell'Influenza sulla Realtà Percepita

Andiamo dunque al sodo, e capiamo cosa determina la NOSTRA realtà (ciò che ognuno di noi vive come individuo)..
.. e perché no, visto che ci siamo, vediamo di capire anche perché ci accadono le cose che ci accadono!?
Abbiamo visto prima che la nostra realtà è determinata innanzitutto dai nostri input sensoriali (a cui possiamo dare simbolicamente un 50% come “peso su ciò che compone la realtà che viviamo”).
Ma abbiamo visto anche che, se quella fosse l’unica fonte della nostra realtà, non si spiegherebbe perché alcune persone vedono il vestito blu e nero, e altre oro e bianco.
E quindi ne rimane un 50% che è la chiave di volta per far crollare questa illusione (specialmente se poi lo uniamo con l’imparare ad andare oltre i 5 sensi, con cose come l’antenna Lecher per esempio).

Prima di proseguire, visto che ho premesso che imparare a fare crollare l’illusione, ci fa comprendere perché le cose ci accadono (e ce ne fa prendere il controllo)… tolgo subito l’elefante nella stanza:
- 1/2 di ciò, lo possiamo attribuire al Karma/Destino/Fato (del resto, se siamo nati dove siamo nati, possiamo dire che è avvenuto per “cause di forza maggiore”) – argomento che magari approfondiremo in sedi future;
- 1/2 invece, dipende interamente da noi – E NON NEL MODO IN CUI SIAMO ABITUATI A CAPIRE
Anche qui, la proporzione è simbolica, e magari in futuro andrò a sviscerare anche questo argomento!
..ma non perdiamo il filo…
Quindi, con questo modello, andremo a determinare la nostra realtà non solo a livello di come la “rileviamo” percettivamente, ma anche di cosa ci accade!
O in altre parole, capiamo al lato pratico il famoso “effetto osservatore” della fisica quantistica:
L’osservatore influenza il sistema osservato!
La nostra capacità di manipolare la realtà dipende da quanto riusciamo a influenzare i diversi livelli di costruzione della realtà.
Questi livelli sono apparentemente banali, perché tutti sappiamo quali sono, ma quasi nessuno ne conosce le vere implicazioni.
Te ne darà quindi subito l’elenco (apparentemente banale), e te ne spiegherò poi le implicazioni profonde!
- Comportamenti e Azioni
- Sentimenti ed Emozioni
- Credenze e Pensieri
- Credenze Radicate e Visione del Mondo:
- Identità
- ____________
Banale no?
Dammi qualche altra riga e sono certo non lo penserai più!
Fin da piccoli, ci viene insegnato che le nostre azioni hanno delle conseguenze (giustamente).
Agire in un determinato modo, porta a determinati risultati.
Agire in un altro modo, ne porta altri.
Quando vogliamo cambiare qualcosa nella nostra vita, ci viene insegnato a partire dalle azioni.
E qui alberga il primo errore.
Le azioni sono l’ultimo tassello, una CONSEGUENZA, non una causa.
In che senso?
Sappiamo bene che, quando siamo innamorati, vediamo solo le cose belle di tutto.
Siamo felici.
Siamo Gioiosi.
E non c’è nulla che possa turbarci veramente.
Sappiamo altrettanto bene però, che quando siamo arrabbiati o tristi, vediamo l’opposto.
Il bicchiere mezzo vuoto.
La sfiga che ci insegue sempre.
Ed è molto difficile che qualcosa possa farci cambiare il morale in un istante.
Ne consegue, ovviamente, che se dobbiamo portare a termine un compito (una torta per esempio), e siamo nel primo stato d’animo, lo facciamo con gioia, con molta attenzione ai dettagli, con la volontà di renderla fantastica (magari per la nostra amata/il nostro amato).
E probabilmente, portiamo a termine il tutto con la massima cura possibile.
Iniziando lo stesso progetto come forzatura da parte di qualcun altro in un momento di rabbia invece, probabilmente faremo il minimo indispensabile per portarlo a termine, con scarsa attenzione per i dettagli ed in fretta e furia.
Se una delle 2 torte risulterà essere la migliore che abbiamo mai fatto, ho il forte sospetto che sarà la prima, e immagino lo abbia anche tu!

Questo certo è un esempio banale, ma ci mostra come le nostre azioni, dipendano sempre dal nostro stato d’animo (che ce ne rediamo conto o meno).
Per cambiare la direzione della nostra vita, e quindi della nostra realtà (e a breve ti sarà chiaro in che modo ciò modifica realmente la realtà), è più efficace cambiare i nostri sentimenti che non le nostre azioni.. perché le nostre azioni, ne saranno una conseguenza!
(le emozioni, per giunta, hanno la capacità di creare cariche energetiche che ci restano addosso, come illustrato in quest’altro articolo)!
Un gradino sotto alle emozioni però, abbiamo i pensieri.
Ebbene si, i pensieri governano le emozioni e quindi a loro volta le azioni.
Lo scoglio in questo caso però, è lo stesso scoglio invisibile delle emozioni – la mente inconscia!
Infatti, come molti esperti ci illustrano, viviamo gran parte della nostra vista di moto inconscio “col pilota automatico”:
Ho già fatto in passato questo esempio, ma lo ripeto perché lampante: ti sarà sicuramente capitato di “perderti nei tuoi pensieri” finché guidavi la macchina, e trovarti a destinazione senza rendertene conto.

In quel caso, hai notato la tua mente inconscia all’opera, che una volta che apprende qualcosa (mediante ripetizione, shock o ipnosi), è bravissima a operare in autonomia.
Avrai notato anche che, sebbene sia molto facile alzare o abbassare il braccio a comando, o aprire e chiudere gli occhi a comando, non è altrettanto semplice far smettere i pensieri (la mente) a comando.
Nella migliore delle ipotesi, dopo qualche attimo di silenzio la tua mente inizierà a dirti:
“senti che bel silenzio”
“ma che perdita di tempo, perché stiamo facendo questo?”
“avrò chiuso la porta d’ingresso”
ecc..
E nella peggiore delle ipotesi invece, non ti degnerà nemmeno di qualche istante di silenzio prima di partire con questo repertorio e poi tornare ai soliti pensieri.
Ma se abbiamo detto che i pensieri governano le emozioni (infatti se pensiamo a qualcosa che ci fa paura per qualche secondo, ci emerge l’emozione della pura nel corpo)…
.. e se abbiamo detto che le emozioni governano le azioni (le quali ovviamente producono risultati pratici nella nostra vita)…
.. mi stai dicendo che la maggior parte dei miei pensieri sono dettati dalla mente inconscia, e guidano le mie emozioni e le mie azioni tanto quanto la modalità “pilota automatico” con cui guido la macchina sovrappensiero? E quindi guidano la mia vita senza che me ne renda conto?
ESATTAMENTE.
E come avrai già compreso, Credenze Radicate e Visione del Mondo guidano i pensieri, e l’intera giostra è guidata dalla nostra identità!
E già vedo la mente razionale arrivare e dire:
- bah, interessante ma io ho il controllo della mia vita e questo mi sembra in buona parte solo teorico!
- non ho ancora capito perché la gente vedeva i vestiti di colore diverso, e come far crollare l’illusione della realtà!
Ottima osservazione mente razionale, non ci siamo dimenticati di te!
Usiamo le parole di una delle persone più famose al mondo, per risponderti alla prima questione!
Parto da una frase forte.
La depressione non esiste.
Questa affermazione di Andrew Tate, una persona “molto controversa” online ha scatenato un grande interesse mediatico e tantissime critiche.

Molti lo hanno insultato, dicendogli che sbagliava completamente e portando prove di persone che vivono questa condizione.
Ma il punto, il vero significato dietro le sue parole, non era negare l’esistenza della depressione in alcune persone. Voleva piuttosto illustrare come “se nella tua VISIONE DEL MONDO la depressione non esiste, non puoi prenderla”.
Per capire come funziona questo concetto, devi pensare al modello della realtà che abbiamo appena visto, dove avevamo analizzato come è molto ragionevole dire che i pensieri determinano le emozioni, che a loro volta determinano le azioni.
La depressione, in molti casi, tende a partire da un momento in cui si hanno pensieri negativi.
Questi pensieri possono essere causati da una situazione davvero difficile, oppure semplicemente dal vedere in modo negativo cose che in realtà non lo sono (qui si apre un discoro per un altro giorno – quindi rimaniamo concentrati e non deviamo).
Se accade un evento complicato, questo scatena subito una serie di pensieri ed emozioni molto negative.
Queste poi tendono a manifestarsi in comportamenti e azioni molto negativi.
Pensa a come agisce una persona depressa: senza energia, senza forza.
Questo modo di agire porta a ottenere risultati pessimi.
E sai cosa succede?
Questi risultati pessimi rafforzano l’idea di essere incapaci, e questo fa sviluppare emozioni e sentimenti ancora più negativi che alimentano altre azioni negative.
È una spirale che va verso il basso, che ti porta giù, e così vai sempre di più a rafforzare questa visione del mondo di una depressione, e a CREARLA di fatto.

Questa forza coercitiva che ti tira verso il basso, si radica nelle tue credenze e nella tua visione del mondo.
Ecco, il fatto di dire, come una vera e propria credenza radicata o visione del mondo, “Per me la depressione non esiste“, è come una barriera.
Se ci credi veramente (e non cedi quando le cose “negative” accadono), questa barriera significa che, anche se accade qualcosa di negativo che ti fa venire qualche pensiero spiacevole, tu sei perfettamente conscio del fatto che la vita è fatta da alti e bassi.
Chi più, chi meno, chi è un po’ più fortunato, chi meno, ma se le cose vanno bene, prima o poi non andranno così bene, e se vanno male, prima o poi non andranno così male.
Questa consapevolezza, questa “presenza di spirito”, ti impedisce di cadere in un ciclo che ti tira verso il basso.
Ed effettivamente diventa così perché è la tua visione del mondo che ti ferma dall’arrivare in questa tipologia di spirale.
Grazie a questa tua visione del mondo, inizi a iniettare dei pensieri positivi anche in un momento che altrimenti sarebbe dominato solo da quelli negativi.
Questo porta ad avere emozioni e sentimenti positivi che controbilanciano la situazione, raddrizzando la bilancia, e la tua percezione della realtà non è più depressa, grigia o cupa.
La depressione è per giunta una “malattia diagnosticabile e ben conosciuta”… quindi possiamo dire che la visione del mondo di Andrew tate, se applicata con la stessa convinzione con cui lui la propone, sembrerebbe essere la miglior forma di prevenzione mai scoperta.
E parte da noi!
Wow. Siamo forti, è?
Pensa che dobbiamo ancora toccare l’identità, il punto 5, il livello più profondo e potente di tutti… per lo meno fino a quando non introduciamo il sesto!
Frasi come “Io sono un tipo di persona che fa questo” o “non sono in grado di farlo” sono auto-ipnosi che cambiano la nostra identità, e se l’esempio della depressione ti ha stupito, immagina quanto potente possa essere questo livello!
In questa sede non abbiamo il tempo per andare nel merito anche di questo aspetto (c’è Maestria dell’Invisibile per questo), ma ci tengo a consigliarti 2 libri fenomenali se vuoi approfondire la questione dell’identità:
- “Psycho-Cybernetics” di Maxwell Maltz (ripeto, se l’esempio della visione del mondo ti ha stupito, l’identità è ancora più stupefacente)!
- “Parallel Universes of Self” di Frederick Dorson (al quale va un grande merito in quanto mi ha ispirato moltissimo: nella scaletta a 6 punti che ti sto portando – i primi 5 sono merito suo)!
Come dici mente razionale? Non ti ho ancora spiegato al lato pratico come far crollare l’illusione della realtà?
Hai ragione, ti ho detto che devi iniziare da espandere i 5 sensi e aggiungerne un sesto, ma ti ho anche detto che quello non basta…
.. quindi eccoti la chiave:
La Chiave Finale: Diventare uno Spettatore
Quindi ricapitoliamo:
- Comportamenti e Azioni
- Sentimenti ed Emozioni
- Credenze e Pensieri
- Credenze Radicate e Visione del Mondo:
- Identità
- DIVENTA LO SPETTATORE
E questo sesto punto chiude il cerchio…

Infatti, se ricordi, la realtà che ognuno di noi vive, è:
- limitata dai nostri 5 sensi (che non percepiscono la maggior parte di ciò che esiste)
- semplificata dal cervello e dalla nostra attenzione selettiva
- modificata ulteriormente da una serie di “filtri mentali” dovuti alle nostre emozioni, sentimenti, credenze, pensieri, visione del modo e identità (tutti noi abbiamo visto una persona talmente ottusa da non vedere come stanno le cose – in ambiti diversi, siamo tutti così).
A questo punto, vista la mole di filtri con cui la realtà oggettiva (il TUTTO) ha a che fare per “farsi percepire da noi”, non è una sorpresa se ci troviamo a:
- vedere di colori diversi lo stesso vestito
- percepire il blu e verde come uguali o diversi
- ecc
Queste divergenze non capitano spesso, perché come esseri umani parte della stessa società, abbiamo filtri simili che ci vengono insegnati fin da piccoli.
Mi viene quindi il dubbio che, gli sciamani del Messico, cresciuti fuori dal nostro circo, che dicono di vedere altri mondi.. forse non sono così matti e allucinati come pensavamo.
E magari nemmeno persone “illuminate” che ci parlano di cose come “mondo e corpo astrale”, o cose simili.
Tranquilla, mente razionale!
Non sto andando a parare lì.
Qui il punto è un altro: imparare a diventare Spettatori della nostra mente, in modo semplice e pratico.
E tornado a questo…
…Il riconoscere che tutta la nostra realtà percepita è una serie di “filtri” (in gran parte mentali), che influenzano persino i colori che vediamo, porta alla chiave di volta per crollare questo velo interpretativo e iniziare a percepire la realtà per quello che è: imparare a diventare uno spettatore.
Diventare uno spettatore significa imparare a osservare le proprie emozioni e pensieri, invece di identificarsi con essi.
Se riusciamo a osservare un’emozione che sale in noi, ci rendiamo conto di non essere quell’emozione, ma qualcosa che la osserva.
Analogamente, il tentativo di fermare i pensieri dimostra che la mente continua a “parlare” da sé, indicando che non siamo la mente o i pensieri stessi.
Questa pratica di osservazione in terza persona, come se si assistesse a una scena di un film in cui il nostro corpo si muove, consente un distacco che è la chiave per modificare la propria realtà.
Più si diventa osservatori, più si riesce a rendersi conto delle proprie credenze radicate e della propria identità.
Questo distacco permette di gestire azioni, emozioni e pensieri, cambiando la direzione della propria vita, la visione del mondo e persino l’identità.
Inoltre, facilita l’apertura alla percezione dell’invisibile, come i campi energetici rilevabili con la radiestesia e l’Antenna di Lecher.
E diventare lo spettatore va ben oltre…
.. l’ “effetto osservatore” ben documentato della fisica quantistica, ci insegna che l’osservatore influenza il sistema osservato,
o in alte parole, LA REALTÀ DIPENDE DA CHI LA STA OSSEVANDO!
Diventare uno spettatore quindi, non significa solo prendere il controllo di questo “circo”, bensì (se fatto veramente) comporta anche il far crollare l’illusione della realtà in cui viviamo.
In sintesi, la realtà non è un dato oggettivo, ma una costruzione dinamica, plasmata dalle nostre limitate percezioni sensoriali, dalle semplificazioni del nostro cervello, dalla nostra percezione selettiva e, soprattutto, dalle nostre interpretazioni e dalla nostra visione del mondo, radicate nella nostra identità. Comprendere questi meccanismi e coltivare la capacità di auto-osservazione (e di andare oltre i 5 sensi) è il percorso per far crollare veramente questa illusione e accedere a una comprensione più vasta e profonda della realtà circostante, sia essa tangibile o invisibile.
E se vuoi affrontare questo viaggio insieme a me, ci vediamo all’interno di Maestria dell’Invisibile!

Gli esseri umani sono dei percettori, ma il mondo che percepiscono è un’illusione: un’illusione scaturita dalla descrizione che hanno ricevuto quando sono nati. In sostanza, quindi, il mondo che la loro ragione vuole affermare è il mondo scaturito da una descrizione e dalle sue regole dogmatiche e inviolabili, che la ragione impara ad accettare e a difendere. La loro ragione li induce a dimenticare che la descrizione è soltanto una descrizione, e prima che arrivino a capirlo, gli esseri umani hanno intrappolato la loro essenza in un circolo vizioso da cui emergono solo di rado nell’arco della vita.
– Don Juan
Ricorda inoltre che il contenuto di questo articolo, come degli altri sul mio sito, è puramente informativo e riflette il mio punto di vista personale e le mie ricerche.
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Samuel
FONTI
P.S: Questo articolo è mio, ma in realtà non lo è. Quando inizi ad accedere a questo stato di spettatore, accedi anche al “campo dell’intuizione”. Le idee ti arrivano come fossero ricordi. Le informazioni che avevi ricevuto in passato da mille fonti, si uniscono come note di una canzone che trovano il loro posto nello spartito. Nuove cose ti risultano chiare, nonostante poco prima non lo fossero.
È una sensazione fantastica che ti invito a perseguire… e prima di dare il merito ad alcune delle fonti principali che mi hanno ispirato per questo lavoro, ci tengo a concludere con una frase di Valdimir Zeland: «A un certo punto, bisogna smettere di studiare il vecchio e iniziare a creare il nuovo, o meglio, non tanto creare quanto attingere da dove si trovano tutte le scoperte e i capolavori: dall’Eternità.
Per accedere alle informazioni conservate nello spazio delle varianti, è necessario porre una base di conoscenze elementari sull’ambito che ti interessa.
Quindi, se possiedi informazioni di base su un determinato campo, poniti una domanda. Esprimila chiaramente e poi dimenticala per un po’. Nel giro di pochi giorni, la risposta arriverà da sola. Potrebbe richiedere anche qualche mese, ma arriverà.
Il compito della mente non è inventare un’idea, ma riconoscerla quando ti colpisce. E lo farà, sicuramente, se ti allontani dalla folla e segui il tuo cammino, obbedendo ai dettami del cuore».
– Vladimir Zeland, da Reality Transurfing
In particolare, per chi desidera approfondire alcune delle basi di riferimento che hanno ispirato questo mio lavoro:
- “Psycho-Cybernetics” di Maxwell Maltz (ripeto, se l’esempio della visione del mondo ti ha stupito, l’identità è un altro livello)!
- “Parallel Universes of Self” di Frederick Dorson (al quale va un grande merito in quanto mi ha ispirato moltissimo nella scaletta a 6 punti che ti sto portando – 5 sono merito suo)!
- Reality Transurfing di Vladimir Zeland
- nel ragionare a come migliorare il video sono incappato anche in questo contenuto di Just Mck che in parte mi ha ispirato nel migliorare la mia bozza iniziale: https://youtu.be/knEYE3WT0KQ?si=rQtl8hSPGe_XDhHp
(Le fonti non si esauriscono qui, e come avrai intuito dal testo di Zeland, vanno ben oltre).