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Se fossi passato da essere uno “studentello universitario” a capo di un’impresa di costruzioni milionaria nel giro di pochi anni, e avessi poi fondato la tua agenzia con la quale vendere queste case, cosa faresti? Bene, questo è successo a Walter Kunnen, e lui ha deciso di…

…smettere… e ricominciare da zero!

Ha poi riscoperto alcune conoscenze perdute dell’antico Egitto (conosciute anche da Etruschi, Celti, Romani e perfino dalla Chiesa), vitali per curare molte malattie odierne e con il potenziale di togliere una grossa fetta di mercato a molte case farmaceutiche se trasformate in un business con risorse proprietarie; e ha deciso dunque di….

….insegnarlo a quante più persone possibile

.. e non perché non funzionasse, ma perché la reputava una conoscenza troppo importante per essere nascosta in mano a pochi, e ha dunque preferito diffonderla anziché guadagnarci milioni tenendola per sé!

Da allora è apparso al congresso sul corpo energetico dell’uomo del ‘92 e sulla rivista andromeda nel ‘98, ha fatto corsi di formazione in tutta europa, sanato svariate centinaia di case per renderle gli abitanti di queste praticamente immuni alle malattie e ha pure scritto un libro per diffondere questo sapere mistico.

Ciao e bentornato/a sul blog, se sei nuovo qui il mio nome è Samuel e sono un ricercatore indipendente e radioestesista specializzato nell’utilizzo dell’antenna di Lecher proprio con il metodo fondato da Walter Kunnen.

Purtroppo Walter è morto nel 2011, ma in questi anni ho avuto la fortuna di poter scavare a fondo sulle ragioni di questa scelta apparentemente pazza di rinunciare al tanto bramato successo monetario, e scoprirne le vere ragioni.

In questo articolo capiremo quindi:

  • Perché ha “abbandonato” un business di super successo;
  • Come questa scelta lo abbia portato a scoprire il lato magico dei campi elettromagnetici naturali;
  • E soprattutto la sua scioccante rivelazione: “La maggior parte delle malattie dell’uomo sono causate dalla casa in cui vive”, motivo per cui si è allontanato da questo business.

Andremo nel merito poi di come puoi usare i suoi segreti per migliorare il tuo benessere e quello della tua famiglia.

Perché ha “abbandonato” un business di super successo? Cosa c’era sotto?

Walter aveva la vita che molti di noi definirebbero un sogno:

  • era felicemente sposato e aveva una bella famiglia;
  • era a capo di una notevole realtà edile del Belgio;
  • non solo si occupava della costruzione di case, ma aveva anche una sua agenzia con la quale si occupava di venderle/affittarle!

Eppure, con gli anni, si era insidiato nella sua mente un dubbio che non lo faceva dormire la notte.

Walter era un ottimo osservatore, e gestendo le sue attività si era reso conto che, sebbene la sua ditta apparentemente funzionasse come tutte, in realtà c’era qualcosa che non andava…

… alcune delle case che costruiva venivano vendute e non ne sentiva più parlare.; mentre altre, tornavano regolarmente sul mercato.

La cosa che non lo faceva dormire la notte era che a tornare sul mercato erano sempre le stesse, e per gli stessi motivi:

  • alcune case (che chiameremo del gruppo A) tornavano sul mercato perché le coppie che andavano a viverci sembravano dividersi inevitabilmente;
  • le case del gruppo B invece, tornavano sul mercato perché i proprietari sembravano avere sempre problemi cardiaci o addirittura morivano di infarto;
  • le case di tipo C invece sembravano portare inevitabilmente problemi ai reni e al fegato;
  • ecc.

La cosa diventava sempre più lampante con il passare degli anni e, seppure la maggior parte delle case sembravano normali, Walter non si capacitava di come le case di tipo A creassero sempre la stessa problematica, le case di tipo B idem, e così via.

Inizialmente aveva ipotizzato si trattasse di parenti con gli stessi problemi genetici, ma dopo alcune ricerche, si era reso conto che non erano familiari.

Aveva poi sospettato che si trattasse di qualche materiale utilizzato nelle costruzioni, ma nonostante tutti i lavori fatti negli anni successivi per rimuovere tutte le colle e materiali dal potenziale tossico, il problema persisteva.

Walter era seriamente preoccupato in quanto sapeva che, se non avesse trovato una soluzione alla svelta, le persone avrebbero continuato ad ammalarsi e addirittura morire!

Proprio quando era sull’orlo della disperazione, un evento inaspettato gli accese una lampadina:

in giovane età, per puro caso, aveva incontrato un vecchio rabdomante (una di quelle persone particolarmente sensibili che con delle semplici bacchette riescono a trovare l’acqua nel terreno); conoscenza dalla quale si era poi allontanato una volta iniziati gli studi universitari.

Questo magico signore aveva richiesto che alla sua morte la sua “bacchetta” fosse consegnata al suo allievo di un tempo, Walter, il quale la ricevette appunto in maniera del tutto inaspettata, proprio mentre non sapeva più che pesci pigliare con la sua indagine sulle sue case.

Questo piccolo ma significante avvenimento, aveva segnato un vero e proprio punto si svolta che gli permise poi di realizzare che la differenza fra le case che rimanevano ai proprietari, e quelle che gli tornavano indietro non era di materiali, né della genetica dei proprietari; bensì ENERGETICA…

…e non della corrente che passa nei muri, ma dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici naturali presenti nella biosfera, come il campo magnetico terrestre che permette l’orientamento agli uccelli, il campo elettromagnetico generato dall’acqua che scorre nelle profondità, e che permette dunque ai rabdomanti di rilevarne la presenza, ecc.

(nota: se vuoi entrare nel merito di cosa sono i campi elettromagnetici, come si misurano e alcuni degli studi scientifici a riguardo, terminata la lettura di questo articolo, puoi consultare quest’altro in cui approfondisco tale tematica: https://samuelomoregie.com/campi-elettromagnetici-il-vero-prezzo-dellessere-connessi/)

Questo lo ha portato a conoscere e studiare dal Dottor Ernst Hartmann (colui che scoprì i famosi nodi di Hartmann) per poi seguire i corsi del fisico Reinhard Schneider, creatore dell’ “Antenna di Lecher” così nominata in onore all’ingegnere austriaco che per primo riuscì a misurare la lunghezza d’onda.

Una delle varianti dell’Antenna di Lecher.

Questo lo avviò su un lungo percorso di crescita, prove ed errori, che gli permisero di creare un metodo per “sanare” queste case e curare le persone già malate, trasformando la sua carriera da costruttore a “sanatore” di abitazioni e “dottore energetico”, lavoro che lo porterà poi in tutta Europa!

Ma…

Cosa avevano di preciso queste case? Come e perchè facevano ammalare le persone?

Il percorso di vita di Walter lo aveva portato a scoprire i campi elettromagnetici naturali ed artificiali, già conosciuti e comprovati dalla scienza moderna, la quale però non ha ancora avuto occasione di approfondirli da un punto di vista di salute e benessere (specialmente quelli naturali).

Sembrerebbe infatti che le apparecchiature di tipo fisico-scientifico non siano ancora in grado di rilevare ciò che è facilmente rilevabile con uno strumento biologico-fisico come l’antenna di Lecher.

Proprio a causa della sua particolare situazione, Walter ha avuto la possibilità di utilizzare l’antenna di Lecher per fare un’indagine su innumerevoli case, che gli hanno permesso di rendersi conto che ciò che correlava case che portavano le stesse problematiche erano i campi elettromagnetici che attraversavano il corpo delle persone che vivevano e soprattutto dormivano in quelle case.

In particolare, ha scoperto che questi campi elettromagnetici naturali sono presenti ovunque:

  • la bussola funziona ovunque, e il campo che la fa muovere è dunque “onnipresente” (campo di origine naturale);
  • allo stesso modo, come il nostro corpo è attraversato da arterie, vene e capillari per intero, lo stesso avviene per la terra che è interamente attraversata da corsi d’acqua. Alcuni di questi sono in superficie, ma la maggior parte sotterranei, e ognuno di questi genera un suo campo elettromagnetico (campo di origine naturale);
  • il segnale della tv, della radio, della telefonia e di internet, sono tutte cose che non vediamo, ma che si muovono nell’invisibile, e fanno sempre parte dei campi elettromagnetici (artificiali in questo caso).

Nota: questa è una rappresentazione dei campi che attraversano la maggior parte delle case e delle zone circostanti (capiremo poi l’importanza delle “zone circostanti”). Quelli dei punti cardinali sono relativamente scontati; mentre spesso non si considerano le acque che, pur non abitando tutti in riva a un fiume, sono quasi sempre presenti. Questo perché si tratta di acque sotterranee (di cui il nostro pianeta è abbondante).

Essendo dunque presenti dappertutto, sono anche nelle nostre case, che dagli studi di Walter però, fanno una sorta di “effetto forno a microonde” in quanto “rimbalzano” sulle pareti, e rendendo il corpo generalmente soggetto a maggior stress di questo tipo quando in casa, rispetto a fuori.

Le misurazioni di Walter lo hanno portato inoltre a realizzare che, per proprietà fisiche che spero la scienza avrà modo di spiegarci con maggiore chiarezza negli anni a venire, la casa “contiene” non solo i campi elettromagnetici che passano sotto o attraverso essa, bensì anche i campi elettromagnetici di fonti limitrofe (zone circostanti).

Misurando la differenza tra i campi che trovava nelle case, e quelli che vi trovava intorno, Walter è riuscito a delineare il perimetro di questa “zona circostante” che la casa capta e proietta internamente (in ogni stanza), e ha stimato che in media si estende per ben 300×300 metri attorno ad essa!

Inoltre, a seguito di diverse misurazione su persone sane e malate, si è reso conto che, nella maggioranza dei casi, il vero problema era il letto: essendo che i campi elettromagnetici naturali provengono dalla terra (da sotto), ci attraversano maggiormente mentre dormiamo, in quanto (essendo sdraiati) offriamo una maggior superficie al terreno durante queste ore.

Inoltre, durante il giorno siamo soggetti al campo elettromagnetico emesso dal sole, che Walter ha scoperto essere una vera e propria protezione da questi altri campi (compensazione solare). Durante la notte invece, questo campo è molto più debole, e dunque abbiamo un grado di protezione inferiore.

Dalle scoperte di Walter, questa esposizione notturna porta a far si che si crei una sorta di “ologramma” sul corpo dei campi che ci attraversano durante la notte, il quale è invisibile a occhio nudo, ma facilmente rilevabile con un antenna di Lecher.

Ha realizzato inoltre che, come in ogni stanza della casa si riproduce la stessa immagine tridimensionale di questi campi, lo stesso avviene per i volumi del corpo (tronco, collo, testa, arti).

Questo vuol dire che, scannerizzando il corpo, si riescono a percepire tutte queste “influenze esterne”, e dunque capire cose come il numero di acque sotterranee che passano vicino/sotto la casa; ma non solo!

Riassumendo il “tracciato” generato sul nostro corpo dal passaggio di questi campi, e includendo solo le fonti più “potenzialmente patogene” (limitandoci al busto) per semplicità, si otterrà un’immagine simile a questa:

Nota: questo disegno è generico, non rappresenta una schematizzazione delle tracce della casa disegnata sopra, e serve solo a “darti un’idea” di come potrebbe essere il disegno elettromagnetico fatto sul tuo corpo da queste fonti, rilevabile con una visita fatta da un esperto utilizzatore dell’antenna.

L’ho rappresentato in maniera generica perché, per farne una rappresentazione veritiera, dovremo stabilire cose come: la direzione notturna del corpo rispetto ai punti cardinali, la stanza in cui dorme la persona, la posizione del letto rispetto alla stanza, ecc. ecc. – questioni tecniche che esulano dallo scopo di questo articolo. Non sono stati inoltre rappresentati vettori artificiali, né vettori naturali benefici.

Queste “tracce elettromagnetiche” che riusciva a rilevare erano:

  • tracce lasciate dal passaggio dei punti cardinali: il campo elettromagnetico dei punti cardinali (quelli che fanno muovere la bussola per capirsi);
  • tracce lasciate dal passaggio delle acque che passano sotto la casa o nei 300x300m circostanti;
  • tracce lasciate dal passaggio delle faglie sotterranee che passano sotto la casa o nei 300x300m circostanti;
  • tracce lasciate dal passaggio dei vettori artificiali che passano attraverso la casa o nei 300x300m circostanti (segnali telefonici, radar, satelliti geostazionari, ecc).

Oltre a questo grande fatto, Walter si è reso conto che non tutti i vettori delle diverse case avevano le stesse proprietà! In alcuni erano più nocivi di altre, e soprattutto con caratteristiche diverse:

  • in alcune case i vettori avevano frequenze nocive per il cuore —> case del “gruppo B” di prima dove le persone sembravano avere spesso problemi di cuore o morire di infarto;
  • in altre case aggredivano il sistema nervoso —> case del “gruppo A” di cui prima, dove le persone sembravano essere più nervose e litigiose della norma;
  • ecc ecc;
  • in altre case invece, questi vettori non avevano queste aggressività, o comunque molto inferiore —> quelle che tendenzialmente non tornavano sul mercato.

Il Lato Magico Dei Campi Elettromagnetici Naturali (Sfruttato Dalla Chiesa)

La cosa stupefacente è che, ricerca dopo ricerca, Walter si è reso conto che la cosa era ben nota ed utilizzata in antichità sia dai popoli antichi che dalla Chiesa.

Tra le tante tracce di ciò arrivate fino ai giorni nostri, una delle più conosciute e documentata in Italia è proprio preservata dalla Chiesa, ed è la “Linea Micaelica” o “Linea di San Michele Arcangelo”.

nota: la linea è più una leggera curva se vista con la terra in modalità sfera come in questo caso; ma se si guarda su una cartina 2D è quasi perfettamente retta

Questa linea è nota per le proprietà energetiche delle chiese/monasteri che posano su di essa, e per le particolari modalità di costruzione.

Su uno dei 2 presenti in Italia, “mistero” di Mediaset, assieme a Gianni Cerruti, ci hanno dedicato una puntata della quale si trova uno spezzone su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=QiGZq69trkQ

(è stato molto romanzato e “misterizzato”, nonché poco spiegato, e non esaminato con tecnica e rigore come invece faceva Walter, ma dal minuto 5 in poi si può comunque iniziare a intravedere di cosa stiamo parlando)

Tracce di questo sapere, sono state trovate da Walter anche nell’antico Egitto e nelle pratiche degli Etruschi, Celti e Romani.

L’aspetto “magico” che ha realizzato è che, come ci sono campi elettromagnetici naturali che sanno essere avversi al benessere della persona, ce ne sono altri assai positivi che possono favorire e innalzare il benessere (come nel caso delle recentemente scoperte Piramidi Bosniache)!

Si dice inoltre che alcuni di questi siano particolarmente propedeutici ad esperienze spirituali, e per questo usati da monasteri e strutture religiose.

A proposito di effetti benefici, uno degli allievi eredi di questa materia, Marco Nieri, si occupa proprio di creare giardini bioenergetici che sfruttino queste proprietà dei campi benefici, e li amplifica posizionando determinate piante (che già di loro avrebbero proprietà benefiche) in punti specifici, permettendo di creare dei veri e propri “centri curativi naturali”!

Alcune di questi sono:

“La maggior parte delle malattie dell’uomo sono causate dalla casa in cui vive”

Tornando all’aspetto negativo di alcuni di questi campi, questa è stata la conclusione raggiunta da Walter Kunnen, dopo anni di studi, ricerche e approfondimenti.

Con questo non intendeva che la casa e i campi elettromagnetici che la attraversano sono l’unica fonte possibile di malattie, ma che potrebbero essere un punto di svolta per come la scienza odierna le considera

… mi spiego meglio:

Era ben a conoscenza che la malattia si può sviluppare per vari motivi, tra cui, volendo riassumere…

Cause che ci illustra la scienza:

  • Genetica;
  • Alimentazione non corretta;
  • Mancanza di attività fisica regoalre;
  • ecc.

Cause del nostro ambiente:

  • Temperature;
  • Umidità;
  • Smog;
  • Materiali;
  • Virus;
  • Batteri;
  • ecc.

Cause che ci illustra la psicologia:

  • Depressione;
  • Stress;
  • Traumi;
  • Abusi;
  • Vita non felice e mancanza di entusiasmo (quello che Ippocrate definiva Pneuma: “il soffio vitale”, e cioè l’entusiasmo e la voglia di vivere che ci fanno superare gli ostacoli della vita con forza e col sorriso);
  • ecc.

Ciò che però Walter ha portato alla luce è che i campi elettromagnetici, e in particolare l’ologramma che ci si forma durante la notte, hanno un ruolo fondamentale in tutto ciò!

Infatti, dalle sue ricerche gli è apparso sempre più evidente come, quando gli altri fattori sopracitati cominciano a mettere in difficoltà la persona, la malattia tende a svilupparsi proprio su quegli organi/parti del corpo che, durante la notte, sono attaccati/e dai campi elettromagnetici.

Volendo fare un esempio, secondo Walter:

Se Giovanni e Pina sono fratelli e vivono nella stessa casa, la quale ha frequenze particolarmente aggressive per il Fegato, le Ossa e il Cuore, ma Giovanni è super sportivo, da importanza al riposo notturno, mangia sempre bene, fa un lavoro che ama e in generale è contento della sua vita; mentre Pina fa un lavoro stressante, ha subito dei Traumi che “non ha digerito”, tende ad avere un’alimentazione scorretta e ha una vita molto sedentaria; sappiamo bene che, Pina ha una maggior probabilità di avere problematiche nel lungo termine.

L’illuminante teoria scoperta da Walter è stata che sì, come dice la scienza, questa situazione farà sì che Pina probabilmente si ammalerà, ma con altissima probabilità (viste le frequenze negative che la attraversano ogni notte) questa malattia avverrà appunto a Fegato (es. epatite, cirrosi, tumore, ecc), e/o Ossa (es. forti mal di schiena, mal di ossa, osteoporosi, ecc) e/o Cuore (problemi cardiovascolari, infarto, ecc).

Mentre Giovanni, seppur con la stessa genetica (più precisamente, stessi genitori) e pur vivendo nella stessa casa, sarà probabilmente meno soggetto (o per nulla) a questi mali, grazie al suo stile di vita sano che gli mantiene il sistema immunitario alla massima efficacia, e dunque resistente anche ai campi elettromagnetici.

(l’esempio riportato è molto grossolano, in quanto non va nel merito dei tecnicismi di come si incrociano sul corpo questi vettori, ma permette comunque di capire il principio).

Ma come fanno a farci male questi campi? La Grande Scoperta di Walter Kunnen

Si ok, tutto bello e interessante, ma qual è il principio dietro tutto ciò? Come fa un campo elettromagnetico a fare male?

Da oltre 20 anni, centinaia di scienziati e ricercatori stanno approfondendo i **danni che i campi elettromagnetici artificiali** fanno al copro (piramidi della corrente, ripetitori della telefonia, cellulari, ecc).

Walter però, ha fatto un passo in più, e oltre ad aver studiato come usare un semplice strumento (tecnologicamente parlando) come l’antenna di Lecher per capire “che organi nutre o aggredisce” ogni campo, ha formulato una sua teoria sulla ragione per cui questo avviene (che con molte probabilità ha del vero visto che le sue soluzioni sviluppate su questa sembrerebbero funzionare realmente).

 

Teoria Dietro Alla Magnetoterapia Mirata (di Walter)

La magnetoterapia mirata (di Walter) propone l’utilizzo di campi magnetici generati da magneti (calamite) per correggere il potenziale elettromagnetico delle cellule.

L’idea di base formulata da Walter è che ogni cellula possieda una specifica carica elettromagnetica interna, ed una opposta sulla membrana, e che queste polarità giochino un ruolo cruciale nella sua capacità di attirare e assorbire i nutrienti di cui ha bisogno.

Prosegue spiegando che, attraverso un meccanismo di risonanza elettromagnetica, le cellule sono in grado di selezionare i nutrienti appropriati in base alla loro frequenza elettromagnetica, differenziando così il nutrimento a seconda della loro funzione (come quelle del fegato o quelle ossee).

Nota: il cibo che mangiamo viene “processato” dal nostro organismo per diventare nutrimento adatto al nostro corpo, e dunque alle cellule. È ovvio però che cellule diverse hanno bisogno di nutrimento diverso (una cellula del fegato ha con tutta probabilità bisogni diversi di una cellula delle ossa). La scienza ha ben spiegato il processo chimico con cui la cellula “mangia”, ma quanto proposto da Walter spiega invece come essa riesca a scegliere cosa mangiare e cosa no. Questa scelta è data dalla carica elettromagnetica della cellula: per un principio di risonanza, secondo Walter le cellule attirano nutrimento con una frequenza affine alla loro, ed avendo fegato e ossa frequenze diverse per esempio, attireranno un diverso tipo di elementi nutritivi.

La malattia dunque, secondo quanto scoperto da Walter, si sviluppa quando le cellule subiscono un’inversione della loro polarità elettromagnetica a causa di un’influenza esterna dei campi elettromagnetici che le attraversano durante la notte (ologramma di cui prima). Questo processo comprometterebbe la loro capacità di nutrirsi correttamente e causerebbe disfunzioni nel tessuto o nell’organo.

Nota: a sinistra abbiamo la cellula polarizzata (sana), e a destra abbiamo la cellula “de-polarizzata” (malata). Questa è l’inversione di polarità di cui parla Kunnen.

La cura dunque proposta da Walter, prevede l’utilizzo di alcuni magneti (vere e proprie piccole calamite) applicate sul corpo in punti specifici (identificabili da coloro che sanno maneggiare l’antenna di Lecher alla perfezione) e sorretti grazie all’ausilio di cerotti, con l’obiettivo di andare a ri-polarizzare queste cellule che hanno subito un “inversione di polarità”, e che dunque stanno assorbendo ciò che gli fa male, anziché ciò che gli fa bene (causano dunque la malattia/dolori).

Il fatto di assorbire ciò che gli fa male è stato spiegato da Walter come una semplice questione di magnetismo:

  • la cellula sana, essendo polarizzate positivo dentro e negativo fuori, attira a se nutrimento positivo (è un principio magnetico il fatto che gli opposti si attraggono; ed essendo la membrana esterna negativa, la cellula attrarrà tutto ciò che le fluttua intorno con carica positiva).
    • Per spiegare la sua teoria con maggior precisione, la cellula non attrarrà “tutto ciò che le fluttua intorno con carica positiva”, bensì “tutto ciò che le fluttua intorno con carica positiva E FREQUENZA AFFINE ALLA SUA” (per il principio sopra spiegato)
  • Una cellula malata invece, che ha subito un’inversione di polarità dovuta ai campi che attraversano il corpo durante la notte, si troverà nella situazione opposta: avendo il positivo esternamente e il negativo internamente, attrarrà a sé solamente nutrimento di carica negativa, andando dunque a sviluppare e/o accentuare la malattia.

Per quanto riguarda la prevenzione del danno invece, Walter ha applicato a tutte le case di cui abbiamo parlato prima, un sistema che permette di bloccare la polarità negativa di questi campi elettromagnetici nocivi PRIMA che entrino in casa, andando così a prevenire la formazione dell’ologramma negativo sopra riportato!

 

Commento scientifico

Questa teoria, nella maggioranza dei suoi aspetti, non contraddice direttamente la scienza, in quanto tocca concetti noti come il potenziale di membrana, la distribuzione ionica e il ruolo delle frequenze elettromagnetiche nella funzione cellulare, che sono effettivamente oggetto di studio in vari campi scientifici. Esistono ricerche che esplorano l’influenza dei campi elettromagnetici sulle cellule e sulla guarigione dei tessuti, come dimostrato nell’uso della magneto-terapia per problemi ossei e infiammatori.

Tuttavia, l’idea che le cellule selezionino i nutrienti tramite un meccanismo di risonanza elettromagnetica e che una malattia sia causata da un’inversione della polarità elettromagnetica cellulare non è supportata (né negata) da evidenze scientifiche concrete al momento (per lo meno questo è emerso dalle ricerche che ho fatto). I meccanismi di nutrizione cellulare sono ben studiati e coinvolgono processi chimici, come il trasporto attivo e i recettori di membrana, ma non hanno ancora approfondito la questione elettromagnetica spiegata da Walter.

Pertanto, mentre questi concetti non sono in contrasto con la scienza e aprono nuove vie per la ricerca, richiedono studi approfonditi e prove sperimentali prima di essere considerati validi a livello scientifico.

Volendo essere pignoli, ho notato in realtà che alcuni studi tendono a definire la cellula caricata negativamente, mentre Walter la definisce caricata positivamente. Pertanto, la sua teoria è in contrapposizione e “cozza” con queste ricerche!

Con altre invece, essendo che, da quel che ho visto, non fanno una differenza tra carica interna ed esterna, le 2 cose sembrerebbe comunque non essere in contrasto (in quanto anche secondo Walter è caricata negativamente sulla membrana esterna).

Ciò detto, non sono uno scienziato e le mie conclusioni potrebbero essere inesatte; dunque, se hai piacere di approfondire, ecco alcune parole chiave che puoi utilizzare per ricercare (da un punto di vista scientifico) i concetti legati alla teoria proposta:
Potenziale di membrana, Magnetoterapia, Elettromagnetismo cellulare, Risonanza elettromagnetica, Biofisica cellulare, Trasporto attivo, Polarità della membrana cellulare, Omeostasi ionica, Selezione dei nutrienti, Campi elettromagnetici nella biologia, Frequenza cellulare, Osmosi e trasporto di membrana, Elettrodinamica molecolare, Terapie elettromagnetiche.

Quello che però mi sento di consigliare è, se si ha la possibilità e fortuna di conoscere qualcuno che padroneggia questa tecnica e sa identificare i punti giusti, sperimentare personalmente le tecniche proposte da Walter, e giudicare da se.

La soluzione (complementare o totale) a diversi mali da lui proposta, utilizza dei semplici magnetini, che secondo la conoscenza attuale non fanno nulla, tanto che:

  • vengono dati ai bambini per giocare (come i GEOMAG),
  • vengono utilizzati in quasi tutti gli auricolari e cuffiette,
  • sono utilizzati per le clip da sole di occhiali da vista,
  • ecc ecc;

Perciò, se Walter ha ragione sentirai un beneficio; se ha torto, non si sentirà nulla!

(Questo non vuole affatto essere un consiglio medico, ma solo un’osservazione basata sulla mia esperienza personale. Ci sono sicuramente casistiche in cui non è un’opzione consigliabile come, ad esempio, nel caso di chi ha allergia ai materiali dei magneti, o ancora il fatto che probabilmente non è saggio mettere un magnete nei pressi del pacemaker per il cuore (per chi lo ha). Pertanto, è sicuramente consigliabile consultare il proprio medico (nonché usare il buon senso) prima di procedere con “trattamenti” di tipo alcuno!)

Personalmente, se non avessi testato (e imparato) questa tecnica in prima persona e non l’avessi reputata funzionante, per lo meno per me e per le persone su cui ho avuto la fortuna di applicarla, non starei scrivendo questo articolo. Ma come dico a tutti coloro che mi chiedono informazioni a riguardo, “provala, e mi dirai tu se funziona o meno”.

Nota: Nei casi in cui il male che si sta cercando di curare non sia un semplice dolore, bensì un qualcosa che nella visione comune ha bisogno di una terapia, Walter non consigliava la sua tecnica come sostituto alla terapia, bensì come un supporto. Essendo che, come spiegato prima, la sua visione era che la malattia derivi da una cellula depolarizzata, ne viene da sé che questa attiri un nutrimento non benefico per sé, e dunque anche quando gli viene data una medicina per esempio (omeopatica o non), la cellula comunque non attira (o in minima parte), ciò che le farebbe bene e permetterebbe di guarire. Quello da lui proposto dunque, è propedeutico ad una maggior efficacia della terapia prescritta dal medico piuttosto che dal farmacista, e/o una forma di prevenzione o risoluzione di problemi non gravi. Non vuole assolutamente mettere in secondo piano il gran lavoro fatto dalla scienza in questo settore.

Come possiamo fare ad applicare/sperimentare questa conoscenza per stare meglio?

Il modo migliore è sicuramente imparare ad utilizzare l’antenna di Lecher e il metodo di Walter, se si ha interesse, passione e pazienza; o in alternativa, affidarsi ai pochi eredi di questo metodo che lo sanno applicare.

Personalmente mi reputo molto fortunato di aver scoperto questo prezioso sapere: negli ultimi anni ho imparato a padroneggiare l’utilizzo dell’antenna di Lecher e dunque queste tecniche con l’obiettivo di portare avanti, evolvere e diffondere questa conoscenza.

Però, anche per coloro che non sanno utilizzare l’antenna, ma che già da oggi vogliono mettersi in gioco, voglio condividere un metodo (a costo zero) che ho scoperto nel mio percorso di apprendimento.

Tra le diverse geopatie che possiamo avere nel letto, una delle più facili da identificare, e allo stesso tempo più frequenti sono i Nodi di Hartmann.

 

Cosa sono i Nodi di Hartmann

Immaginando il campo elettromagnetico terrestre come un enorme griglia di linee che vanno da Nord a Sud, da Ovest a Est, i Nodi di Hartmann sono tutti quei punti in cui le prime linee (nord-sud) incrociano le seconde (ovest-est).

Questi nodi sono dunque punti di intersezione all’interno di una griglia di linee energetiche, identificata dal medico tedesco Ernst Hartmann negli anni ’50. Hartmann fu il primo a sostenere che queste aree possono emettere radiazioni elettromagnetiche che, se presenti in luoghi in cui le persone trascorrono molto tempo, come le abitazioni, potrebbero contribuire a problemi di salute.

I disturbi che ha identificato possano essere associati a una lunga esposizione a queste zone sono:

  • Disturbi del Sonno;
  • Mal di Testa;
  • Nausea e Vertigini;
  • Affaticamento e Astenia;
  • Problemi di Concentrazione;
  • Cambiamenti di Umore;
  • Dolori Muscolari e Articolari;
  • Alterazioni nel Sistema Immunitario.

 

Come Individuare I Nodi Di Hartmann

Per rilevare i Nodi di Hartmann, puoi costruire delle bacchette a L utilizzando:

  • “Fili di ferro” (in alluminio o rame, indicativamente 2,5mm di spessore);
  • Una pinza con trancino;
  • Un metro per misurare la lunghezza dei fili.

 

Creazione Delle Bacchette ad L:

  • Taglia 2 strisce di fil di ferro e ad una lunghezza di 95cm (ciascuna) o poco più (diametro idealmente 2,5mm);
  • Elimina la normale curvatura rendendole il più possibile dritte (un pavimento resistente e un po’ di olio di gomito sono più che sufficienti);
  • Procedi dunque a fare un segno all’altezza di 85cm su ciascuno dei 2 fili di ferro;
  • Utilizza poi la pinza per fare una piega di 90° proprio all’altezza del segno fatto.

Il risultato dovrebbero essere 2 bacchette ad L dalla lunghezza di 85cm al lato lungo, e circa 10cm al lato corto.

Il lato corto sarà l’impugnatura, quindi se hai le mani particolarmente grandi, puoi abbondare di qualche centimetro per il manico.

 

Utilizzo:

Per prendere confidenza con questo tipo di bacchette può volerci un po’ di tempo, ma è più semplice di quel che si pensa.

Il principio è molto semplice: le bacchette inizialmente sono ferme e, essendo molto sensibili ai campi elettromagnetici, quando li incontrano tendono a essere mosse da questi.

(spiegazione grossolana ed imprecisa, ma utile a non creare dubbi e complicazioni inutili)

Si inizia impugnando le bacchette dalla parte del lato corto, tenendole davanti al corpo, con il lato lungo rivolto in avanti, e con i nostri pugni all’altezza delle costole e a circa 5-10 cm dal corpo.

L’obiettivo è di stabilizzarle in modo che non oscillino e non si muovano, ma senza avere un’impugnatura esageratamente salda (se non riesci a stabilizzarle, prova spostarti di qualche passo; potresti essere già su una fonte di campi elettromagnetici).

Una volta stabilizzate, puoi cominciare la ricerca dei nodi di Hartmann: inizia a camminare lentamente nell’ambiente che desideri esaminare, mantenendo le bacchette davanti a te con il lato lungo parallelo al terreno.

Presta attenzione al comportamento delle bacchette. Quando ti avvicini a un Nodo di Hartmann, noterai che i lati lunghi delle bacchette si muovono, separandosi o avvicinandosi (tendenzialmente si incrociano). Questo è un segno che hai raggiunto un punto di interesse.

Inizialmente sarà normale pensare “sono stato io a muoverle”, ma col tempo noterai che rimanendo super stabile in 2 posti diversi, in uno si incrociano e nell’altro no, e potrai fare la prova dandole in mano anche ad amici e familiari; sono certo rimarrai stupito!

Ricorda che i nodi si trovano in una rete di circa 2 metri di distanza lungo la latitudine e 2,5 metri lungo la longitudine. Utilizza queste misure per continuare a cercare in tutta l’area, esaminando eventuali punti di incrocio che potrebbero rivelarsi significativi.

Nota:

Queste bacchette, con allenamento e metodo, possono essere utilizzate anche per rilevare altre fonti di campi elettromagnetici come acque sotterranee. Per questo motivo, ti potrebbe capitare che facciano movimenti diversi dall’incrociarsi, come ad esempio girare entrambe a desta o a sinistra, oscillare in maniera più o meno armonica, ecc. dovuti all’incontro di altri campi. La lunghezza di 85x10cm è quella a mio avviso più semplice e che consiglierei a una persona che si approccia per la prima volta a questo mondo. Detto ciò, non è obbligatoria e si possono utilizzare anche bacchette ben più corte (per le quali però, reputo sia necessaria una sensibilità superiore se si tratta di quelle fai-da-te in fil di ferro, e non con impugnatura con perno e cuscinetti come quelle che si utilizzano professionalmente).

Ricorda di giocarci, ma non esagerare. Avendole in mano, ti stai “tirando dentro” i campi elettromagnetici che stai individuando, e qualora stessi rilevando una delle fonti patogene di cui prima, non sarebbe ideale star li a tirarla dentro.

In particolare, se passi in un determinato punto, e le bacchette non ne vogliono star di ferme, si muovono in maniera non armonica e/o rimangono incrociate, potresti essere su una delle tante geopatie identificate da Walter. Pertanto, se ciò avviene sul letto e credi a quanto scoperto da Kunnen, sarebbe consigliabile spostarlo e/o lavorare al risolverle.

Infine, se hai occasione di fare questo test all’aperto, noterai come essere su questi nodi o meno, possa influenzare la salute delle piante, e la direzione in cui crescono!

 

Come Armonizzare i Nodi di Hartmann

Da buon impresario, Walter ha elaborato un modo complesso e ben studiato per eliminare le geopatie, che prevede materiali e miscele che hanno la capacità di assorbire e/o deviare questi campi.

Dagli esperimenti che ho avuto occasione di fare assieme ad altre persone molto avanti da questo punto di vista però, abbiamo scoperto che delle “semplici” geometrie (si, geometrie) hanno la capacità di cambiare questi campi.

Come un imbuto è in grado di cambiare lo scorrere dell’acqua, alcune geometrie sembrano avere la capacità di variare lo “scorrere” dei campi elettromagnetici.

So che può sembrare assurdo, ma al punto precedente ti ho dato gli strumenti per sperimentarlo in prima persona. Quindi, prima di darmi del fuori di mente, fai un tentativo – ne vedrai delle belle 😜!

Una di queste per esempio, è la geometria sacra “fiore della vita”, ri-scoperta in diverse antiche reliquie in giro per il mondo, e dalla storia affascinante (chissà da dove salta fuori).

Una volta che avrai preso dimestichezza con queste bacchette, dopo aver individuato un nodo di Hartmann (punto di una manciata di centimetri in cui ogni volta che passi vedi le bacchette incrociarsi), identifica con precisione il centro creato dall’incrocio delle bacchette, e mettici poi un fiore della vita (può essere una forma in legno, in plastica, in ferro o addirittura anche solo un foglio A4 con l’immagine stampata sopra – l’importante è che sia ben centrato, ed idealmente dal diametro di 8-10cm o più).

Allo stesso modo in cui la maggior parte degli scienziati di 2-300 anni fa avrebbero creduto ridicola l’idea di quella strana scatola che contiene tutti i programmi televisivi chiamata TV, mi rendo conto che l’idea di delle geometrie stampate su un foglio di carta che cambiano i flussi elettromagnetici possa sembrare strana, ma provare per credere!

Se ci pensi bene però, non è nemmeno così illogico: immagina un campo elettromagnetico come un fascio di luce proveniente da un proiettore. Se mettiamo delle immagini davanti al fascio, ovviamente modificheremo la luce in uscita, creando una sorta di negativo dell’immagine utilizzata.

In realtà, questo esempio non è così lontano dalla realtà: i campi elettromagnetici di cui parliamo fanno parte dello spettro elettromagnetico e sono anch’essi fasci di luce, ma invisibili ai nostri occhi, proprio come i raggi infrarossi e ultravioletti che conosciamo, ma non possiamo vedere.

Fatto ciò, fai qualche passo indietro, e ripassa sopra a questo punto con le bacchette: se hai centrato il punto giusto (non facilissimo in fase iniziale), noterai che non si incrociano più (in alcuni casi non si muovono proprio, in altri oscillano; ma non restano incrociate come prima).

Come dicevo prima, per una questione di semplicità e praticità, ho omesso diverse cose, dunque se non funziona al primo tentativo, potresti aver individuato un campo elettromagnetico diverso dal nodo di Hartmann, magari più vasto e dove quindi un singolo fiore non fa quasi nulla.

Prova perciò ad individuare un altro nodo, e riposiziona il fiore (avendo cura di fare una centratura il più precisa possibile). Ci possono volere un paio di tentativi, ma il risultato ti lascerà a bocca aperta.

 

Considerazioni Sull’Esperimento Proposto

Sebbene la ricerca scientifica dietro a questa materia sia ancora in via di sviluppo, rilevare i Nodi di Hartmann può essere un modo interessante per esplorare la tua abitazione, prendere consapevolezza di possibili influenze ambientali e constatare da te quanto affermato da Walter.

Inoltre, uno strumento come le bacchette a L è sicuramente meno preciso dell’antenna di Lecher (la quale ci permette di selezionare con esattezza la lunghezza d’onda in GHz di ciò che stiamo cercando), ma resta un metodo semplice, alla portata di tutti, che non richiede un livello di sensibilità eccessivo (soprattutto per cose facili come i Nodi di Hartmann), e che permette di sperimentare di prima persona questo mondo.

L’Eredità Di Questo Metodo

L’elettrosensibilità è una condizione che affligge molte persone, le quali si sentono male in presenza di molti campi elettromagnetici (artificiali e non), spesso ignari della causa. È inoltre una situazione sempre più complessa visto il crescente uso che la tecnologia fa di questi campi.

Walter Kunnen ha segnato una vera e propria svolta in questo, ma la lezione più grande che ci ha insegnato è che siamo tutti elettrosensibili e, anche se molti di noi non si sentono male in presenza di campi elettromagnetici “patogeni”, nel medio/lungo termine ne subiamo comunque le conseguenze!

Questo sta emergendo sempre più, e da anni diversi scienziati hanno approfondito in maniera esaustiva i problemi che quelli artificiali possono causare nell’uomo. Ho raccolto e riassunto diversi studi, malattie e rimedi. Se ti farebbe piacere darci un’occhiata, inserisci di seguito la email alla quale li vuoi ricevere:

Come avrai notato dal tono di tutto l’articolo però, quella dei campi elettromagnetici naturali è una strada appena tracciata, ma che merita di essere percorsa!

I radioestesiti che come me stanno proseguendo l’applicazione del metodo di Walter, nonché la ricerca e sperimentazione in materia, stanno ottenendo dei fantastici risultati nel migliorare il benessere delle persone, ma sarebbe bello vedere un interesse ed appoggio anche da parte della scienza, che potrebbe, chissà, dar luogo ad una nuova era della salute del genere umano!

 

Se sei arrivato fin qui, ti ringrazio per la fiducia riposta nelle mie parole che ti ha portato a leggere l’articolo per intero. Ti invito comunque a fare le tue ricerche e fidarti solo ed unicamente delle tue considerazioni personali (del resto, nessuno meglio di te sa valutare cosa fa bene al tuo corpo, e cosa no). Come ogni altro articolo di questo sito, è soggetto al disclaimer consultabile al link https://samuelomoregie.com/disclaimer/ , che invito caldamente a leggere prima di prendere qualunque iniziativa sulla base di quanto letto.

In breve, il contenuto di questo articolo è puramente informativo e riflette solo il mio punto di vista personale/le mie ricerche personali. L’uso delle informazioni è interamente a tua discrezione e responsabilità.

Un abbraccio,

Samuel

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