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Tempo di lettura stimato: 7-8 minuti

Tutti dicono che i nodi di Hartmann sono pericolosi,
che fanno male
e che se li hai sotto il letto devi assolutamente spostarlo….

… Ma, se ci pensi bene, non ha molto senso!

Secondo la visione comune infatti, la rete di Hartmann ha delle maglie di circa 2,5 metri x 2 metri…

…e se a questa aggiungiamo la rete di Curry, un’altra delle tante reti geobiologiche presenti, seguendo questa mentalità ne risulterebbe che tutti dovremmo avere molteplici nodi nel nostro letto, e che quindi dovrebbe essere impossibile dormire bene la notte!

Ovviamente, la realtà è ben diversa.

Ma allora, come mai alcune persone, dormendo sui nodi, sono state malissimo, a tal punto che il Dr. Hartmann e Curry sono riusciti a scoprire queste reti… mentre altre persone dormono perfettamente?

La risposta si cela dietro due chiavi fondamentali:

  • la prima, come sempre, dipende da persona a persona;
  • ma la seconda, e più importante, è che queste reti non sono affatto come pensavamo!

In questo articolo, ci concentreremo proprio su quest’ultimo punto. Vedremo infatti:

  1. innanzitutto, quale test pratico mi ha permesso di capire che la rete di Hartmann non è effettivamente come spesso viene descritta;
  2. in secondo luogo, capiremo perché i nodi di Hartmann NON fanno male;
  3. e soprattutto, andremo a concludere vedendo come mai focalizzarsi solo sulla rete di Hartmann è una visione totalmente incompleta.

La Verità Rivelata dalla Montagna

Circa un anno fa, ero andato a camminare in montagna e come mio solito durante le escursioni, avevo con me la mia fedelissima Antenna di Lecher.

Talvolta la uso per semplice allenamento, ma spesso mi piace cercare di scovare energie particolari e trovare punti energeticamente favorevoli dove posizionarmi e sostare.

In questa occasione però, a dire il vero, non avevo moltissima voglia, quindi l’avevo utilizzata solamente per verificare che il punto scelto per riposare non fosse particolarmente aggressivo.

Presa in mano l’antenna quindi, mi ero subito focalizzato sulla ricerca del sud-ovest in quanto, dagli studi che avevo fatto sulle orme dal grandissimo Walter Kunnen, era segnalata come una delle quelle componenti più negative.

Cos’è il Sud-Ovest?

Walter Kunnen aveva già intuito che le reti di Hartmann e Curry vanno ben oltre ciò che ci è comunemente risaputo, scoprendo che esse sono un mero riflesso di una rete più grande che le racchiude

Volendo rappresentare la sua scoperta, la rete di Hartmann (ortogonale) che quella di Curry (diagonale) hanno circa questa struttura:

Kunnen si era poi reso conto che la direzione proveniente da sud-ovest(SW) della rete di Curry era la più dannosa, ed è proprio per questo che stavo verificando di non essere su un picco di sud-ovest, ovvero uno dei punti di massima intensità negativa.

Ho impostato la corretta lunghezza d’onda sul cursore dell’antenna (il selettore delle frequenze), e ho notato che l’astina polarizzata (che mi permette di scegliere se sentire la parte positiva o negativa del campo elettromagnetico) era impostata per captare il positivo.

Sebbene quando si cerchino le energie “nefaste” solitamente si capta il negativo, mi era stato insegnato che ogni picco di SW ha sia una componente positiva che negativa, e quindi indipendentemente da come sia messo il cursore, possiamo trovare il picco!

Ho lasciato quindi l’impostazione sul positivo, pensando che comunque mi avrebbe portato al picco, senza “tirarmi dentro energia negativa”.

Ho effettuato la rilevazione rispetto a dove avevo posizionato la mia coperta e mi sono reso conto di essere a metà tra due picchi (alla massima distanza da essi), in una situazione che credevo quindi ideale!

Tuttavia, dopo un po’ che mi ero sdraiato e stavo cercando di ascoltare l’energia del posto, non mi sentivo poi così bene, a differenza di quanto mi capita di solito nei luoghi positivi.

Insospettito, ho pensato: “Strano, magari sono finito sopra un’acqua sotterranea, o magari una faglia.. oppure un qualcos’altro che mi sta disturbando”.

Ho ripreso dunque l’antenna e, prima di fare ulteriori indagini, sono partito dal rifare la misurazione del sud-ovest (per conferma), questa volta però impostando l’astina per captare il negativo.

A mio enorme stupore, il risultato ottenuto dall’antenna in questa seconda misurazione, è stato quello di essere praticamente su un picco di sud-ovest (SW)!

In pratica, dove prima pensavo di essere in una valle (alla massima distanza tra 2 picchi), ora sentivo il massimo dell’intensità negativa (equivalente a un picco).

E la cosa da un certo punto di vista mi rassicurava sulle mie percezioni, dato che sostando lì non mi sentivo bene, ma mi sembrava molto strano che poco prima avessi misurato il contrario con l’antenna.

Preso da questa curiosità, ho girato di nuovo l’astina polarizzata e ho ri-effettuato la rilevazione. E di nuovo, in positivo il risultato era di essere distante dai picchi, ma in negativo misuravo essere quasi esattamente su uno di essi.

La cosa non aveva proprio senso.

Andava contro tutto quello che mi era stato insegnato (che ogni picco ha in se una componente sia positiva che negativa equivalenti, e che vi è un picco ogni 36m per la rete Curry).

(Nota: per comprendere perché il fatto che il SW fosse considerato nefasto da Kunnen, nonostante considerasse presenti componente positiva e negativa in egual misura, dovremmo andare nel merito della differenza tra onde portante e portanti.. cosa che a breve affronteremo nel progetto Maestria dell’Invisibile)

Stavo riscontrando invece un picco ogni neanche 20 metri, e per giunta un positivo e uno negativo alternati!

Questo è stato il primo campanellino d’allarme che mi ha spinto a fare moltissime ricerche e test.

Lo schema che mi era stato insegnato non mi tornava affatto!

E proprio mentre stavo formulando questa teoria tra picchi positivi e negativi, ho avuto la fortuna di imbattermi nei lavori di Stefan Cardinaux, un grandissimo radiestesista svizzero.

Stefan mi ha confermato il mio sentore e mi ha portato una nuova rappresentazione di queste reti, facendomi capire che non solo questa alternanza di positivo e negativo che avevo intuito era corretta, ma anche il fatto che queste grandi reti ortogonali e diagonali sono solo un piccolo riflesso di un qualcosa di ancora più grande.

Perché i Nodi di Hartmann NON Fanno Male (Non Tutti)!

Capiamo quindi perché i nodi di Hartmann non fanno male, o per essere più precisi, perché non tutti i nodi di Hartmann fanno male.

Come stavamo evidenziando, c’è un’alternanza tra positivo e negativo, che porta il formarsi di 3 tipi di incorci:

  • Incroci di due linee positive (Nodo Positivo): Dove una linea positiva incrocia un’altra linea positiva, abbiamo un incrocio di due positivi. Questo è un nodo energetico che tendenzialmente fa bene (energeticamente).
  • Incroci di una linea positiva ed una negativa (Nodo Neutro): Quando una linea positiva incrocia una linea negativa, abbiamo un incrocio che possiamo definire neutro, in quanto i due spin tendono a bilanciarsi.
  • Incroci di due linee negative (Nodo Negativo): Nelle casistiche che probabilmente hanno portato problemi alle persone (e che il Dr. Hartmann e il Dr. Curry hanno analizzato), abbiamo incroci dove un vettore negativo va a incrociare un altro negativo. Ecco che in questi casi, quando due negativi si incrociano, abbiamo sì un nodo negativo, un nodo che può dare problematiche.

È proprio questa la chiave per riuscire a distinguere quali nodi non ci danno alcun problema e quali, invece, possono essere una problematica.

Oltre la rete Hartmann: La Visione Incompleta

Ma la storia va ben oltre.

Focalizzarsi solamente sulla rete di Hartmann è una visione molto incompleta.

Come ci aveva già insegnato Walter Kunnen, la rete di Hartmann ha un picco di massima intensità ogni 30 metri circa per quanto riguarda la direzione nord-sud, e ogni 24 metri per l’ovest-est.

Per la rete di Curry, i picchi di massima intensità sono circa ogni 36 metri.

La questione però è ancora più interessante perché, come la montagna mi ha suggerito, e Stefan mi ha confermato, c’è un alternarsi di positivo e negativo anche all’interno di questi “picchi principali”.

Ad esempio, per quanto riguarda il nord, abbiamo un picco negativo, poi l’intensità negativa scende e aumenta invece quella positiva che porta quindi a un positivo; poi quella positiva scende e abbiamo invece un picco negativo, e così via.

Questo significa che un picco di nord si trova ogni 15 metri, alternando polarità negative e positive.

In un certo senso quindi, se questa visione è corretta (e personalmente credo lo sia), Kunnen aveva in parte ragione.. c’è un picco ogni 30m, della stessa polarità però!

In altre parole:

  • c’è un picco di Nord + ogni 30m
  • c’è un picco di Nord – ogni 30m
  • questi sono alternati fra loro, e quindi abbiamo un picco di Nord ogni 15 metri!

Stefan ha poi fatto un ulteriore scoperta affascinante: questa alternanza non si ferma qui, ma arriva fino a sette livelli!

Ogni sette “linee” di primo livello, c’è un picco di secondo livello.

Ogni sette linee di secondo livello, ce n’è uno di terzo, e così via, fino al settimo livello.

Questo implica che, in determinati punti, determinate zone, c’è veramente un fiume energetico positivo super forte, spesso riscontrato in luoghi sacri dove sono stati costruiti templi o chiese.

Al contrario, abbiamo altri punti dove si trova un vero e proprio fiume in piena di energia negativa, i posti più “nefasti” da un punto di vista geobiologico.

È chiaro quindi che, se una persona si trova a dormire su un nodo di secondo livello negativo, l’impatto è ben più pesante rispetto a un nodo di primo livello negativo.

Viceversa, trovarsi su un punto di secondo livello positivo di un incrocio significa beneficiare di molta più energia rispetto a un incrocio di primo livello positivo.

Un Regalo al Lettore

Il fatto di aver scoperto queste dinamiche con test e osservazioni fatte in prima persona è stata una sensazione fenomenale, e in gran parte la devo all’aver imparato a utilizzare l’Antenna di Lecher.

Ricordo ancora la sensazione di gioia e stupore quando per la prima volta sono riuscito a percepire l’invisibile che ci circonda…

.. e proprio per questo, HO DECISO DI REGALARTI UNA LEZIONE COMPLETA, estratta da un mio percorso a pagamento, CHE TI AIUTERÀ A CAPIRE COME QUESTE ENERGIE CI SI MANIFESTANO CON L’ANTENNA LECHER, E COME PERCEPIRLE VERAMENTE!

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Un abbraccio e alla prossima!
Samuel

 

 

Nota:
Ricorda che il contenuto di questo articolo, come degli altri sul mio sito, è puramente informativo e riflette il mio punto di vista personale e le mie ricerche.

I contenuti sono a scopo divulgativo e non intendono sostituire diagnosi, trattamenti o consulenze professionali. L’autore non è un medico né un tecnico certificato.

Ti invito sempre a fare le tue ricerche, fidarti delle tue considerazioni personali e valutare ogni informazione con spirito critico.

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FONTI
Al di la di quelle già citate in altri miei contenuti;

Un grande ringraziamento va a Stefan Cardinaux, che mi ha aiutato a fare chiarezza e avanzare ulteriormente in questa scoperta dell’invisibile. Consiglio vivamente i suoi lavori!

Un altro grande ringraziamento va a Sandro, uno dei miei mentori il quale mi ha incoraggiato a “accantonare” quanto appreso fino a quel momento, e a fidarmi della mia percezione!

(Le fonti non si esauriscono qui, ma rappresentano una parte significativa del mio percorso di studio che mi ha portato a maturare le conoscenze per la realizzazione di questo contenuto).

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