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Quando ho preso in mano l’Antenna di Lecher per la prima volta, non mi dava alcuna reazione.. era letteralmente un palo.
Sentivo solo una saltuaria sensazione nella zona del petto, ma nulla di più.
Molti, vedendo ciò che so fare oggi, non crederebbero quanto tempo ci sia voluto: settimane e settimane, se non mesi, di allenamento prima di sbloccare la sensibilità necessaria per riuscire a fare ciò che ora mostro e insegno.
Nell’ultimo anno, ho avuto la fortuna di insegnare l’uso di questo fantastico strumento a diverse persone, e mi sono reso conto che si presentano tre casistiche principali quando qualcuno vuole imparare a usare l’antenna.
3 gruppi di partenza:
Il primo gruppo sono quelli che definirei i "Michael Jordan dell'Antenna di Lecher"
Persone che, non appena la prendono in mano, percepiscono subito le energie e ottengono chiare reazioni dall’antenna quando passano davanti a una fonte.

Sono fortunatissimi e costituiscono una categoria a sé.
Il secondo gruppo sono le persone "normali".
Questi incontrano qualche difficoltà iniziale, ma con i primi allenamenti e un po’ di impegno, iniziano a percepire con l’antenna.
Il terzo gruppo invece, completamente bloccato.
Prendono in mano l’antenna ed essa resta immobile, come un palo.
Che tu ci creda o no, io facevo parte proprio di questo terzo gruppo di persone. Nonostante una vaga sensazione al petto che si era sviluppata dopo un paio di giorni di utilizzo, l’antenna non si muoveva affatto.
Come mi era stata insegnata, l’antenna di Lecher doveva reagire all’attraversamento di un’energia o di un campo elettromagnetico. Ma nonostante svariati tentativi iniziali, l’antenna rimaneva ferma e immobile.

Solo dopo mesi e mesi di allenamento sono riuscito a imparare a usare questo strumento in modo sorprendente, anche per me stesso.
Vedendo le mie difficoltà iniziali, non avrei creduto possibile raggiungere un tale livello!
Questo percorso di apprendimento personale, e il fatto di aver aiutato poi altre persone ad imparare, mi ha permesso di fare introspezione sul mio viaggio e di trovare quelle che ritengo essere tre chiavi fondamentali.
Ho notato che sono proprio queste chiavi a fare la differenza tra chi rimane bloccato e chi riesce a superare questa fase, imparando a usare l’antenna per percepire l’invisibile che ci circonda, fino a farla diventare una vera estensione di sé, un sesto senso.
Se i nostri occhi ci permettono di vedere ciò che è visibile, l’antenna ci permette di percepire l’invisibile.
Andiamo a scoprire queste tre chiavi essenziali per sbloccare la tua sensibilità.
(Se desideri imparare a fondo questo incredibile strumento, dai un’occhiata al mio ultimo progetto – Maestria dell’invisibile – dove parto proprio dall’insegnarti l’Antenna Lecher)
La Prima Chiave: Fiducia in Sé (Self-Confidence)

Una cosa che ho notato in molte persone è la tendenza a mettere su un piedistallo chi è molto bravo in qualcosa.
Lo ammirano dicendo: “Mamma mia che brava questa persona, è veramente un fenomeno, io non riuscirò mai a fare una cosa del genere!”.
Oppure, si arriva persino a odiare per invidia.
Questo approccio crea un gap, una distanza, e porta a pensare: “Questa persona ce l’ha fatta e io no”.
Il mio approccio, invece, è sempre stato l’opposto.
Quando vedo qualcuno di molto bravo, dico: “Fantastico, se lui ci è riuscito posso farcela anch’io”.
Se quella persona è un essere umano ed è riuscita a sbloccare quelle abilità, non c’è motivo per cui io (essere umano) non possa farlo.
Certo, alcune cose possono richiedere più tempo e impegno, e ad alcune persone possono venire più facilmente. Ma se lui ce l’ha fatta, non c’è nessun motivo per cui anch’io non posso farcela.
Questa mentalità, questo “mindset” come lo chiamerebbero gli inglesi, è stata una delle tre chiavi che mi hanno permesso di imparare a usare questo fantastico strumento.
Se pensi “beato te che hai questa fiducia in te, io non sono quel tipo di persona”, non preoccuparti – ti spiegherò tra poco come ho sviluppato questa fiducia e come anche tu puoi farlo, per portarla in tutte le avventure della vita e imparare qualsiasi cosa, invece di auto-bloccarti.
Ma prima, passiamo alla seconda chiave.
La Seconda Chiave: Perseveranza e Costanza

Immagina un bambino piccolo che impara a camminare. È estremamente motivato e non perde occasione per aggrapparsi, tirarsi su e provare.
Nonostante i primi 100-200 tentativi siano un fallimento completo – magari fa mezzo passo e cade, poi due o tre, ma finisce sempre a terra – non si dà mai per vinto. Continua a provare finché non impara a camminare.
Questo è il modo in cui la maggior parte di noi ha imparato. Certo, ci sono bambini che imparano più in fretta e altri che hanno bisogno di più cadute… ma ciò che li accomuna è l’essere impazienti con l’azione (vogliono provare subito e continuamente) e pazienti con i risultati (non si arrendono se non riescono al primo o secondo tentativo)!
Questo approccio è essenziale quando si vogliono imparare strumenti come l’Antenna di Lecher, perché essa va a sbloccare un sesto senso che fino ad ora non avevamo.
Proprio come un bambino non ha l’abilità innata di camminare, ma la sviluppa, anche noi dobbiamo sviluppare questa percezione che va oltre i nostri cinque sensi.
La cosa più importante che fanno questi bambini è avere costanza, ovvero provarci tutti i giorni.
È per questo che, nel mio nuovo progetto “Maestria dell’Invisibile“, dove insegno anche l’Antenna di Lecher, ho sviluppato e reso disponibile a tutti i membri un strumento per aiutarli a rendersi conto della loro costanza e dei loro progressi. È importante sia notare il progresso (come il bambino che fa prima due passi, poi dieci) sia essere costanti.
Non è necessario provarci tutto il giorno; bastano 10, 15 o 20 minuti al giorno, ma fatti con costanza e regolarità, per sbloccare gradualmente questa sensibilità e abilità.
A meno che tu non sia un “Michael Jordan” dell’Antenna di Lecher, la costanza è fondamentale se, come me, hai avuto difficoltà iniziali.
Questo sforzo di essere costanti va ben oltre l’Antenna di Lecher: è la chiave fondamentale per imparare ad avere fiducia in sé.
Immagina un amico che ogni volta che lo inviti a pranzo, arriva con ore di ritardo o ti dà buca senza rispondere. Dopo un po’, smetteresti di fidarti di lui (perchè non mantiene mai la parola), smetterai di invitarlo a pranzo e forse anche di essere suo amico.
Spesso, questo amico inaffidabile siamo noi con noi stessi. Ci promettiamo di fare qualcosa e poi non la facciamo. Ci diamo buoni propositi per l’anno nuovo, ma non li mettiamo in pratica.
Non siamo coerenti tra le nostre azioni e gli obiettivi che ci diamo.
Così, inconsciamente, smettiamo di fidarci di ciò che diciamo e la nostra fiducia in noi stessi si abbassa.
Darsi un obiettivo chiaro, come imparare l’Antenna di Lecher, ed essere coerenti nelle azioni (anche verificando la nostra costanza con uno strumento dedicato) ci fa acquisire fiducia in noi stessi.
Ci rendiamo conto che ci siamo posti un obiettivo, abbiamo scelto o creato un piano per raggiungerlo, e lo stiamo seguendo con costanza (come ci eravamo promessi)
Stiamo mantenendo la parola data a noi stessi, e progredendo verso il raggiungere il risultato!
Questo è un modo fenomenale non solo per imparare l’Antenna di Lecher, ma per sbloccare quella fiducia in sé che ti permetterà le più grandi conquiste nella vita.
La Terza Chiave: Imparare ad Ascoltare il Nostro Corpo

Una caratteristica che molti di noi hanno, è l’essere spesso bloccati nella nostra mente, prestando poca attenzione alle sensazioni del corpo.
Ti sarà capitato di essere in una posizione scomoda, talmente immerso nei tuoi pensieri da non accorgertene finché la gamba non si formicola e si addormenta completamente.
Se fossimo stati più attenti al corpo, avremmo cambiato posizione molto prima, evitando il disagio.
Questo è particolarmente deleterio quando si usa uno strumento come l’Antenna di Lecher, che ci porta oltre i cinque sensi e ci permette di percepire le energie proprio usando il corpo.
L’Antenna di Lecher è uno strumento biologico-fisico.
Ha una parte fisica con principi chiari (approfonditi in altri miei contenuti come “Cos’è l’Antenna di Lecher? E Come Funziona?” e ancor più nel Percorso), ma ha anche bisogno di una parte biologica: noi e la sensibilità del nostro corpo.
L’antenna di per sé, senza la sua “altra metà” (il nostro corpo), non ha la capacità di percepire nulla.
Come spiegato in altri articoli e video, il nostro corpo agisce come una “cassa di risonanza” e un “filtro” che modula le frequenze che l’antenna rileva, permettendoci di percepire informazioni che altrimenti sarebbero fuori dal suo range diretto o dalla nostra percezione ordinaria.
Per questo motivo, imparare a svincolarci dal focalizzarci sempre sui pensieri e iniziare a sentire con il corpo è la chiave per sbloccare la sensibilità che permette di fare la miriade di cose fantastiche con l’Antenna di Lecher.
Uno degli elementi fondamentali che noto in chi ha maggiori difficoltà e tende ad valutare di abbandonare l’utilizzo dell’antenna, non è tanto la mancanza di costanza o perseveranza (che con buona volontà si riescono a mettere in pratica), ma il fatto di rimanere troppo bloccati nella mente e ascoltare poco le sensazioni del corpo.
Anche in un eventuale momento di una prima vittoria, in cui l’antenna inizia a dare anche la prima reazione, la mente subentra subito a dire: “Ma cavolo, sono stato io a muovere l’antenna o si è mossa da sola?”.
Se invece siamo focalizzati sul corpo e non stiamo pensando con la mente, non stiamo manipolando il movimento dell’antenna. Ci renderemo conto immediatamente della sensazione che abbiamo sulle mani e in tutto il corpo quando l’antenna attraversa un’energia o un campo elettromagnetico, abbattendo così ogni ragionevole dubbio!
Sblocca il Tuo Sesto Senso

Le tre chiavi – Fiducia in Sé, Perseveranza e Costanza, e l’Ascolto del Corpo – sono interconnesse e fondamentali per chiunque voglia padroneggiare l’Antenna di Lecher e, più in generale, sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio benessere energetico.
Come spiego in molti miei contenuti e nel percorso stesso, viviamo immersi in un “mondo invisibile” di campi elettromagnetici, naturali e artificiali, che influenzano profondamente la nostra salute.
Molti di questi campi non sono percepibili dai nostri cinque sensi, ma l’Antenna di Lecher, unita alla nostra sensibilità, agisce come un “paio di occhiali” che ci permette di ampliare notevolmente il nostro percepito.
Comprendere e applicare queste chiavi non solo ti aiuterà a sbloccare la sensibilità necessaria per l’Antenna di Lecher, ma ti fornirà strumenti preziosi per affrontare le sfide della vita con maggiore consapevolezza e per migliorare il tuo benessere generale, permettendoti di “vedere” e agire su ciò che prima era invisibile.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi approfondire come la percezione, i campi elettromagnetici e la radiestesia influiscono sul tuo benessere, ti invito a esplorare gli altri miei articoli e risorse gratuite.
E se desideri realmente rendere visibile questo invisibile dai un’occhiata a Maestria dell’invisibile – il mio nuovo progetto dedicato e creato per tutte quelle persone che sanno e sentono che la realtà va ben oltre i classici 5 sensi, e che il modo di sbloccare il 6°, c’è!
E tu di che gruppo fai parte?
Un abbraccio e alla prossima!
Samuel
Nota:
Ricorda che il contenuto di questo articolo, come degli altri sul mio sito, è puramente informativo e riflette il mio punto di vista personale e le mie ricerche.
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