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La peggior situazione in cui ti puoi trovare è sapere di avere un problema, ma non riuscire a capire cosa te lo stia causando!

Se inciampi su un sasso, sai che il problema (dolore al piede) è stato causato dal colpire una roccia.

Se sei consapevole di bere troppo, sai che la diagnosi (problema al fegato) con tutta probabilità è stata causata dalle tue abitudini.

Se ti tagli facendoti la barba, sai che il problema (il taglio sulla tua faccia) è stato causato dal fatto che…

.. beh dal fatto che a momenti abbiamo le macchine volanti, ma a quanto pare non hanno ancora capito come fare dei rasoi decenti!

Scherzi a parte, capita spesso di trovarsi in situazioni ben più misteriose:

  • avere un dolore e non avere idea di cosa lo provochi;
  • affrontare un disturbo che, nonostante le mille terapie, sembra non risolversi;
  • entrare in un locale o in una casa e dire “non so perchè, ma qui non si sta bene”!

Queste sono tutte “sensazioni” invisibili, che i nostri occhi non vedono, ma che i nostri corpi presto o tardi sentono.

L’antenna di Lecher è quello strumento che ci permette di vedere e misurare questi problemi invisibili! Ora capiremo come e perchè!

Ciao e bentornato/a sul mio blog, se sei nuovo qui il mio nome è Samuel e sono un ricercatore indipendente e radiestesista specializzato nell’utilizzo dell’antenna di Lecher.

In questo articolo ti spiegherò:

  • Cos’è l’Antenna di Lecher;
  • Come Funziona;
  • E Soprattutto, Come Mai È L’unico Strumento (Nascosto) Sul Mercato Che Ti Permette Di Vedere L’invisibile E Stare Meglio!

Bando alle ciance e cominciamo!

Cos’è l’Antenna di Lecher? E Come Funziona?

L’antenna di Lecher è uno strumento radiestesico biologico-fisico (molto avanzato), che permette di percepire e misurare l’energia di piante, persone, ambienti, punti cardinali e addirittura acque sotterranee!

Detto così sembra troppo bello per essere vero, ma la realtà è che si tratta del lavoro combinato di diverse generazioni di menti geniali!

Questo “magico” strumento è stato sviluppato nella sua versione attuale dal fisico tedesco Reinhard Schneider, che l’ha poi chiamato così in onore all’ingegnere austriaco Ernst Lecher, colui che per primo (nella storia moderna) è riuscito a misurare la lunghezza d’onda.

L’antenna funziona con lo stesso principio delle radio: in quelle moderne non è lampante, ma se guardi una radio di una volta, noterai che c’è un cursore al suo interno, e che muovendolo con una manopola posta sulla radio, puoi selezionare la frequenza (stazione radio) sulla quale ti vuoi sintonizzare.

Allo stesso modo (come facilmente notabile confrontando le 2 foto ⬆️ ⬇️ ) anche l’antenna di Lecher ha un cursore che permette di selezionare la frequenza sulla quale ti vuoi “sintonizzare”.

Che Frequenze Riesce a Misurare L’Antenna?

Quando rileviamo un segnale con l’antenna di Lecher, per capire cosa stiamo misurando, ci bastano quindi 2 fattori:

  1. conoscere la frequenza di emissione di ciò che stiamo misurando: se vogliamo sentire un’acqua sotterranea per esempio, dobbiamo sapere che frequenza emette il movimento di acqua sotterranea; tanto quanto se vogliamo ascoltare radio Maria, dobbiamo sapere su che frequenza/canale sintonizzarci;
  2. saperla convertire da Hertz (unità di misura della frequenza) a cm, per poter aggiustare il cursore della nostra antenna.

Senza entrare troppo nel tecnico, per capire che range è in grado di captare l’antenna, ci viene in aiuto questa semplice formula c=f*λ.

c = velocità della luce
f = frequenza
λ = lunghezza d’onda in metri

 

Sapendo dunque che:

  • Su molte antenne Lecher, la scala (di destra – quella che misura la lunghezza d’onda) va da 2 a 20 centimetri circa;
  • La velocità della luce è circa = 299792458 m/s.

 

Possiamo facilmente calcolare il Range che l’antenna è in grado di captare:

  • 299792458 m/s diviso 0,20 m (20 cm) corrisponde a una frequenza di circa 1,49 GHz (Giga-Hertz);
  • 299792458 m/s diviso 0,02 m (2 cm) corrisponde a una frequenza di circa 14,99 GHz (Giga-Hertz).

 

Il range dell’antenna Lecher è quindi (circa) da 1,49 GHz a 14,99 GHz.

(spoiler: in realtà va ben oltre, e a breve capiremo il perchè)

Come Capta Le Frequenze L’Antenna Di Lecher?

Proseguendo il parallelismo con la radio poi, allo stesso modo in cui questa capta il segnale mediante un’antenna (capta tutto ciò che passa nei paraggi della stessa), lo strumento nominato in onore di Lecher capta tutto ciò che passa al di sotto di questa.

Possiamo infatti immaginarci un prolungamento immaginario del ”righello” che compone questo strumento: questo fascio estremamente sottile (spessore del righello) e facilmente indirizzabile (muovendo lo strumento) è lo spazio che l’antenna è in grado di captare.

Una grande particolarità che questo strumento ha però, è il fatto di essere in grado di misurare in maniera distinta il segnale positivo (destrogiro) e negativo (levogiro) di ogni campo elettromagnetico, grazie ad un’asta polarizzata magneticamente!

Infatti, esistono oggi sul mercato diversi misuratori elettronici, i quali però (per ora) sono in grado di misurare “solo” l’intensità di questi campi, senza riuscire a valutarne la polarità + o -, e dunque senza riuscire a valutare se ciò che si sta misurando è potenzialmente benefico o nocivo per il nostro corpo.

 

L’antenna di lecher invece, è dotata di un’asta polarizzata che ci permette di:

  • sentire e misurare solo il positivo di un CEM (Campo Elettromagnetico);
  • sentire e misurare solo il negativo di un CEM;
  • sentire e misurare l’insieme dei 2 (non usando l’asta).

A tal proposito, il geniale belga Walter Kunnen, grazie alla sua abilità nell’utilizzo dell’antenna di Lecher, ha scoperto che le case possono essere la fonte di molte malattie. Ha inoltre identificato alcuni campi energetici estremamente curativi, sfruttati anche da strutture religiose, comprendendo così le reali potenzialità e i pericoli associati a questi campi.

Se sei interessato ad approfondire, ti lascio il link ad un articolo che ho scritto in merito.

Come Si Usa l’Antenna di Lecher?.. Un po’ come una Chitarra!

Tornando a noi, volendo fare un ulteriore paragone che ci chiarisca l’aspetto Biologico di questo strumento, possiamo paragonare il suo righello ad una chitarra.

Quando si appoggia un dito su un punto preciso di una corda, si determina il tono.

Il corpo della chitarra risuona con la vibrazione e produce il suono.

Allo stesso modo, regolando il cursore sul righello dell’antenna Lecher, si stabilisce la lunghezza d’onda (ovvero una specifica frequenza) che si desidera misurare.

Il corpo della persona che tiene l’antenna Lecher funziona come il corpo di una chitarra: una cassa di risonanza.

Quando quindi si impugna l’antenna Lecher (chiudendo le dita attorno alle impugnature con una leggera tensione), si crea con il corpo un circuito elettrico chiuso tra le due mani.

Muovendo poi l’antenna all’interno di una zona prestabilita (nella quale si vuol fare un’indagine), quando si incontra un campo elettromagnetico, se esso corrisponde alla lunghezza d’onda impostata dal cursore, viene captato dall’antenna e trasmesso direttamente alle mani dell’operatore che la sta impugnando.

Ciò che viene trasmesso all’operatore (e quindi ciò che lui/lei percepisce) è dunque una micro-”corrente” che gli fa mollare leggermente la presa (causando la “caduta” dell’antenna).

Nota: se non sai cosa intendo con “l’antenna cade” ti lascio il link al mio canale YouTube dove potrai trovare alcuni video in cui utilizzo l’antenna, e vedrai i movimenti che questa “ha” nel momento in cui si incrocia un campo elettromagnetico. Nella prossima sezione spiego come mai questo accade!

Con l’allenamento della percezione, il sistema nervoso può essere educato a percepire sempre più questi deboli segnali provenienti dalle impugnature dell’antenna Lecher.

Per capire la “potenza” del flusso che abbiamo davanti poi, si ricorre ad un metodo empirico, ma piuttosto preciso, che possiamo paragonare al passaggio di un secchio vuoto sotto una cascata d’acqua:

Immaginiamo di avere di fronte una cascata, ma di non riuscire né a vederla né a sentirla.

Un semplice modo in cui puoi determinarne la sua portata è quello si usare un secchio, e passarlo dentro e fuori da questo flusso (cascata), per vedere quanto velocemente si riempie.

Se ti ritrovi con il secchio completamente pieno in una sola passata, evidentemente sei di fronte ad un flusso molto forte.

Al contrario, se dopo diverse passate “dentro e fuori” dal flusso il tuo secchio stenta a riempirsi, hai di fronte a te un flusso debole.

Nel caso dell’antenna, il flusso d’acqua è il campo elettromagnetico, e il secchio sei tu!

Passando dentro e fuori da questo flusso con l’antenna, se lo percepisci al primo passaggio, e poi non lo senti più (e cioè ti sei saturato – riempito – subito di questo segnale), sei davanti a un flusso veramente forte.

Se invece, dopo svariate passate continui a sentirlo (”il secchio è ancora vuoto”), sei davanti ad un segnale debole che fatica a saturarti (riempirti).

Avendo poi l’asta polarizzata di cui prima, puoi fare questo controllo sia in positivo che in negativo, e dunque renderti conto non solo di quanto “potente è la cascata”, ma anche se il suo flusso è composto da metà positivo e metà negativo per esempio, o se le proporzioni tra i 2 sono diverse.

Puoi dunque determinare se si tratta di una polarità benefica per al nostro corpo, o meno.

Nella pratica ci sono alcune accortezze in più che dovresti tenere conto, ma in generale si tratta di 2 esempi che ti danno una buona infarinatura iniziale di ciò di cui stiamo parlando.

Perché Serve Il Corpo Di Una Persona Per Fare Queste Misure?
Perché Non Usiamo Uno Strumento Elettronico?

Una prima (e “banale”) ragione è l’incapacità di riuscire a determinare la polarità (+ e -) con strumenti elettronici…

…. Ma la cosa, sembrerebbe andare ben oltre!

Infatti, sebbene quasi tutti (utilizzatori dell’antenna compresi) si limitino a sostenere che quello che stiamo misurando con l’antenna sia solamente legato alla posizione del cursore, la cosa non convince del tutto…

… e allacciate le cinture, perchè ora la cosa si fa veramente interessante.

 

Abbiamo detto prima che il range di funzionamento dell’antenna di Lecher è tra 1,49 e 14,99 GHz (Giga-Hertz) circa, che se vogliamo individuarlo nello spettro elettromagnetico, si tratta di una piccolissima parte circa corrispondente alla sezione evidenziata di seguito:

Nota: lo spettro elettromagnetico è una raccolta di tutte le frequenze esistenti al mondo (o per lo meno, quelle che la scienza è riuscita a misurare e a catalogare fino ad oggi – chissà se se ne troveranno di nuove). I colori che noi vediamo non sono che una piccolissima parte di queste frequenze. Come ben sappiamo però, quando telefoniamo ad un amico, non vediamo le nostre parole “volare” da noi alla persona con la quale stiamo parlando, come non vediamo nell’aria i video tiktok che però il nostro telefono capta e riproduce, o ancora le parole delle stazioni radio che però la nostra macchina capta e riproduce, ecc ecc.. Questo avviene proprio perchè, sebbene lo spettro elettromagnetico sia incredibilmente vasto, i nostri occhi non sono in grado di percepirne la maggior parte (almeno per la maggioranza di noi).

Abbiamo anche detto però, che con l’antenna di Lecher si possono misurare:

  • l’energia delle persone
  • l’energia delle piante
  • l’energia di acque sotterranee
  • il campo magnetico dei punti cardinali
  • ecc.

È possibile che tutte queste cose, fatalità, emettano frequenze solo nella piccola parte di spettro elettromagnetico sopra riportato? (quello che l’antenna Lecher riesce a captare)

Spoiler: NO!

Il corpo umano, per esempio, quando in salute, ha un’energia che la scienza misura tra i 62 e i 72 Hz (Hertz)!

Com’è dunque possibile che l’antenna di Lecher, con un range da 1,49 a 14,99 GHz (cioè dai 1,49 a 14,99 MILIARDI di Hertz) ci permetta di percepire lo stato energetico del corpo umano?

So, per esperienza diretta, che l’antenna di Lecher e i metodi per migliorare il benessere delle persone proposti da Walter Kunnen per esempio, funzionano in maniera strabiliante!

Ma come si spiega questa enorme discrepanza in termini di frequenze percepite?

È qui che entra in gioco la macchina più perfetta (e tutt’ora poco conosciuta) mai creata – IL CORPO UMANO!

La questione è assai complessa, ma con un semplice parallelismo sono certo ti risulterà più che chiara:

Microscopio e Occhio Umano Sono Come Corpo e Antenna!

Immagina di avere tra le mani un microscopio.

Grazie a questo fantastico strumento, sei in grado di accedere a cose come “il mondo delle cellule”, cogliendo dettagli che a occhio nudo non saresti mai riuscito a vedere.

Nonostante ciò, sei pur sempre tu che interpreti questi dati.. senza di te, il microscopio non servirebbe a nulla!

Lo stesso accade con l’antenna di Lecher!

Essa misura sì frequenze che sono nell’ordine dei Giga-Hertz; ma, il nostro corpo, essendo composto in gran parte da acqua e strutture naturali a funzionamento elettromagnetico (come le cellule e i nervi), può effettivamente “modulare” o “scomporre” le frequenze che l’antenna rileva.

Poiché l’acqua e i tessuti biologici hanno la capacità di assorbire, amplificare e “filtrare” le frequenze, il corpo fa da “ponte” tra le frequenze che l’antenna misura (nell’ordine dei GHz) e quelle molto più alte che il corpo può percepire a livello bio-elettrico.

Più in dettaglio, a ogni frequenza (ad esempio in Hertz) sembrerebbero essere “legate” una serie di “sopra e sotto frequenze” che, con uno strumento che capta solo gli Hertz, non sono percepibili. Ma, se si interpone un qualcosa come il corpo che ha un range molto più ampio, si possono percepire.

Parlando in termini musicali, ogni frequenza “madre” ha legate a sé una serie di armoniche (frequenze “figlie”) multiple e sottomultiple, che ampliano il suo effetto su una gamma molto più estesa.

Uno strumento che misura una frequenza specifica, come l’antenna di Lecher (o come uno strumento elettronico), non è in grado di cogliere nulla al di fuori della frequenza primaria (madre), o comunque del range di frequenze sulle quali è calibrato.

Ma, quando si interpone una super-sofisticata macchina con proprietà da cassa di risonanza (il corpo umano), si riesce come a “scomporre” questa frequenza e percepire non solo la “madre”, ma anche tutte le multiple e sottomultiple “figlie”.

Il concetto è un po’ come il far passare un fascio di luce bianca attraverso un cristallo, e vederne uscire l’arcobaleno dall’altra parte!

Dunque, sebbene l’antenna “da sola” sarebbe in grado di misurare solo frequenze specifiche tra 1,49 e 14,99 Ghz circa, grazie alla presenza del corpo umano riusciamo a percepire informazioni che si trovano su frequenze molto più alte, come quelle dell’infrarosso, terahertz e ultravioletto.

Questa teoria è basata sul concetto di risonanza: quando il corpo “entra in sintonia” con una frequenza misurata, può reagire con micro-segnali (muscolari-nervosi) che l’antenna Lecher aiuta a percepire.

Anche se questo non è del tutto confermato scientificamente, è coerente con studi sulla bioelettromagnetica e sulle capacità del corpo di reagire a campi elettromagnetici in modo più complesso ed elaborato di quanto dei “semplici” strumenti elettronici possano misurare (per lo meno fino ad ora).

Come Si Può Usare L’antenna Di Lecher Per Vedere L’invisibile E Stare Meglio?!

A questo punto, è evidente come questo strumento sia una svolta epocale per il nostro benessere su questo pianeta:

  • ci permette di capire quali zone e luoghi hanno un’energia benefica per il nostro corpo, e quali no!
  • ci permette di individuare abitazioni situate su fonti patogene, in modo da evitarci di andare a vivere in una casa che ci farà ammalare;
  • ci permette di misurare la compatibilità energetica tra il nostro corpo e cibi, erbe, rimedi, ecc;
  • ci permette di capire quali organi sono in un buono stato di salute e quali no, e di “aiutarli” grazie, ad esempio, alla magnetoterapia mirata;
  • ci permette di creare giardini strategici con piante posizionate su particolari campi elettromagnetici, che permettano di migliorare il benessere.

ecc, ecc, ecc!

 

Queste sono solo alcune delle applicazioni possibili scoperte fino ad ora, che tra l’altro ho approfondito in questo altro articolo, e che espanderò sicuramente in dettaglio in articoli futuri…. ma chissà quali fantastiche possibilità ci riserva il futuro di questa disciplina!

Riassumendo dunque, l’antenna di Lecher è per noi come un paio di occhiali che ci permette di ampliare notevolmente il nostro spettro del visibile, passando da essere una piccolissima fetta dello spettro totale, ad una porzione molto più grande (forse addirittura totale).

Ci tengo a precisare che, l’antenna di Lecher, non è l’unico strumento radiestesico in grado di fare questo, ma è sicuramente il più interessante per coloro (la maggior parte di noi) che hanno una visione più “scientifico-razionale”, in quanto, a differenza di molti altri strumenti, richiede rigore, precisione e misurazione.

Se sei arrivato fin qui, ti ringrazio per la fiducia riposta nelle mie parole che ti ha portato a leggere l’articolo per intero. Ti invito comunque a fare le tue ricerche e fidarti solo ed unicamente delle tue considerazioni personali (questo vuole essere uno spunto di riflessione, nonché uno stimolo ad approfondire la questione; lunge da me ritenere di aver la verità in tasca). Come ogni altro articolo di questo sito, è soggetto al disclaimer consultabile al link https://samuelomoregie.com/disclaimer/ , che invito caldamente a leggere prima di prendere qualunque iniziativa sulla base di quanto letto.

In breve, il contenuto del mio sito è puramente informativo e riflette solo il mio punto di vista personale. L’uso delle informazioni è interamente a tua discrezione e responsabilità.

Un abbraccio,

Samuel

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